23 MAGGIO 2024

12:52

NOTIZIA DI CRONACA

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23 MAGGIO 2024 - 12:52


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FORLI’: “Sono innocente”, interviene Daniele Severi in tribunale, oggi la sentenza | VIDEO

“Sono innocente, rigetto tutte le accuse fatte nei miei confronti. Ho fatto due anni di carcere senza aver commesso nessun reato.  Durante la mia permanenza ho subito torture fisiche psicologiche, lontano dai miei cari: mogli, nipoti e figli. Confido in una sentenza giusta. E con questo vi ringrazio e concludo” , così è intervenuto oggi in Tribunale a Forlì, Daniele Severi, unico imputato nel processo per la morte del fratello Franco, l’uomo trovato decapitato il 22 giugno 2022 nel suo podere di Seggio di Civitella.  Nel processo, la pm Federica Messina ha sottolineato che gli indizi contro l'imputato sono diventati prove certe. Le prove principali sono i guanti intrisi di sangue della vittima trovati nell'auto di Daniele e le sue scarpe macchiate del sangue del fratello Franco. La difesa, guidata dagli avvocati Pompignoli e Corsetti, ha cercato di smontare le accuse, definendo le prove come indizi non confermati e accusando gli inquirenti di avere un atteggiamento persecutorio nei confronti di Daniele. Tra poche ore è attesa la sentenza.

Nel video l’intervento di Daniele Severi in Tribunale




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

BARCELLONA: Cavallari tradito dal cellulare, caccia ai complici | VIDEO

Si trova in carcere in spagna in attesa dell’estradizione Andrea Cavallari, dopo la fuga durante le festa di laurea. Nel frattempo emergono altri dettagli sul suo arresto, mentre prosegue la ricerca dei complici. È stato un telefonino a tradire Andrea Cavallari, il 26enne modenese condannato per la strage di Corinaldo ed evaso il 3 luglio scorso dal carcere della Dozza di Bologna durante un permesso premio concesso per la sua laurea. Dopo giorni di ricerche, la sua fuga si è conclusa in un albergo a Lloret de Mar, in Spagna. Tutto è iniziato con le immagini di una festa in famiglia. Le telecamere di sorveglianza di un ristorante in cui Cavallari stava pranzando con i parenti dopo la discussione della tesi lo hanno ripreso mentre usava un telefonino. Gli investigatori, attraverso l'analisi delle immagini, sono riusciti a identificare l'apparecchio e intercettarne il numero. Da lì hanno seguito i movimenti del latitante, tracciandone lo spostamento da Bolognaa fino a Barcellona, per poi arrivare all'albergo della Costa Brava dove è stato bloccato. Ma il telefonino non è stato l’unico errore fatale. Fondamentale per la sua localizzazione è stata anche la pista del denaro. Durante la latitanza Cavallari ha utilizzato una carta di credito intestata a una donna, dove erano stati depositati migliaia di euro. I pagamenti hanno permesso agli investigatori di restringere il campo. Al momento dell’arresto, Cavallari era in possesso del cosiddetto “kit del fuggiasco”: documenti falsi, soldi falsi (almeno 800 euro in banconote da 20 euro contraffatte) e la carta di credito usata per tutte le spese. Elementi che confermano l’ipotesi, ora al vaglio degli inquirenti, di una rete di fiancheggiatori che avrebbe supportato l’evasione e la fuga all’estero. Non è escluso che alcuni complici possano essere stati conosciuti durante la detenzione alla Dozza. L’attenzione delle autorità è ora rivolta proprio a identificare e rintracciare questi possibili complici. Attendendo anche il ritorno in Italia, che avverrà tra pochi giorni.