22 MAGGIO 2024

18:00

NOTIZIA DI CRONACA

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22 MAGGIO 2024 - 18:00


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BOLOGNA: Omicidio vigilessa, l'avvocato dei genitori, “Femminicidio” | VIDEO

E' un femminicidio”. Non ha dubbi, il legale che assiste i genitori di Sofia Stefani, la 33enne freddata al volto da un collega nella stazione della polizia di locale di Anzola. Sotto choc la famiglia della giovane e un intero paese, dove la vigilessa era conosciuta. A breve verrà effettuata l'autopsia.

Il 24 maggio sarà conferito l’incarico per l’autopsia sul corpo di Sofia Stefani, la vigilessa di 33 anni uccisa con un colpo di pistola al volto da un suo ex collega nella stazione della polizia locale di Anzola dell'Emila. L’accertamento verrà affidato dal procuratore Stefano Dambruoso al medico legale di Parma, Valentina Bugelli. Dall'esame autoptico, la Procura di Bologna spera di acquisire chiarimenti sulla dinamica di quanto accaduto che non ha visto testimoni, eccetto l'omicida, Giampiero Gualandi, che continua dal carcere a sostenere la versione di uno sparo accidentale. Per la Procura, invece, è femminicidio I due, che erano entrambi già impegnati, avevano una relazione che la donna voleva proseguire, diversamente dall'indagato. La vittima era appena stata assunta come rinforzo estivo dalla Polizia locale di Cervia. I suoi genitori hanno affidato l'incarico di assisterli all'avvocato bolognese Andrea Speranzoni. "L'omicidio di Sofia Stefani - commenta Speranzoni - è una vicenda orribile, tragica che ha prodotto tanto dolore che ho visto in questi giorni in capo ai familiari ai genitori e a una comunità, anche territoriale, che conosceva questa giovane ragazza. Ci sono delle indagini in corso, in questo momento, degli inquirenti, quindi sono proprio le prime fasi delle investigazioni molto importanti in un caso di omicidio. Di certo è un femminicidio: è un fatto di violenza orribile che colpisce la comunità e che si inserisce in un fenomeno di violenza contro le donne che purtroppo continuiamo a vedere giorno dopo giorno nelle cronache".




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

BOLOGNA: Precari dell’università in assemblea contro la riforma Bernini | VIDEO

Centinaia di precari del mondo accademico da tutta Italia, fra ricercatori, dottorandi, docenti, personale amministrativo e studenti, si sono ritrovati a Bologna per una due giorni di assemblee e tavoli di lavoro, contro la riforma Bernini. Obiettivo: creare una piattaforma comune di rivendicazioni in vista di una mobilitazione, nei prossimi mesi, in tutto il territorio nazionale Assemblea nazionale della rete delle assemblee precarie di ricercatori, dottorandi, assegnisti, docenti, personale amministrativo e studenti in via Zamboni, a Bologna, contro la riforma Bernini. Centinaia le adesioni da tutta Italia per una due giorni di plenarie e tavoli di lavoro con l’obiettivo di porre le basi per una mobilitazione su larga scala nei prossimi mesi. Nel mirino anche i tagli al fondo di finanziamento ordinario, previsto nella nuova legge bilancio e quantificabile in circa 700 milioni di euro in meno per il biennio 2025-2027. “Le assemblee precarie sono nate in circa 15 città di Italia -spiega Camilla D’Ambroggi, ricercatrice in sociologia all’Unibo e portavoce dell’Assemblea Precaria Bologna – per contrastare una riforma che introduce varie figure contrattuali del pre-ruolo accademico, senza tutele, senza maternità, senza tredicesima, allungando ancora di più il percorso che già oggi dura fino a dieci o quindici anni. Per questo è nata l’esigenza di vedersi tutti insieme in un’assemblea nazionale, con l’obiettivo di costruire una piattaforma comune”. A livello locale, l’auspicio di un maggiore supporto anche da parte del senato accademico dell’Alma Mater.