18 MAGGIO 2024

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18 MAGGIO 2024 - 09:19


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RIMINI: Frode su ristrutturazioni edilizie, 6 imprenditori indagati | VIDEO

La Guardia di Finanza di Rimini ha eseguito un sequestro preventivo dal valore di 6 milioni di euro che ha colpito sei soggetti ritenuti responsabili di una complessa frode fiscale nel settore delle ristrutturazioni edilizie e del commercio di vernici.

Sono accusati di una complessa frode fiscale nel settore delle ristrutturazioni edilizie e nel commercio di vernici mediante il ricorso a fatture false per oltre 22 milioni di euro. A queste sei persone sono riconducibili i beni oggetto di sequestro preventivo da parte della guardia di Finanza di Rimini, come disposto dal tribunale di Rimini. Sotto chiave beni mobiliari e immobiliari: cinque società, diverse autovetture, saldi di conti correnti e cinque alloggi tra Rimini e Bologna tra cui uno recentemente ristrutturato.

La complessa operazione investigativa ha visto impegnati oltre 60 militari e ha portato a 23 perquisizioni tra Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Campania e Basilicata.

Le indagini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno messo in luce un articolato sistema di evasione fiscale basato su società fantasma, prestanomi nullatenenti e sedi aziendali fittizie. Le ricostruzioni hanno accertato la presenza di vorticosi flussi di fatture false per un giro d'affari totale di oltre 26 milioni di euro. Documenti utilizzati anche per generare crediti fiscali fittizi, che sarebbero poi stati detratti dalle società “sane” dello schema.

I presunti responsabili della frode sono stati denunciati a vario titolo per i reati relativi all’annotazione di fatture per operazioni inesistenti, nonché all’indebita compensazione di crediti fiscali.




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RIMINI: Omicidio Pierina, volano accuse tra i vicini di casa

Caso Pierina, volano accuse reciproche tra i vicini di casa di via Del Ciclamino. Dopo che il Tribunale del Riesame di Bologna ha confermato l'ordinanza del gip Vinicio Cantarini mantenendo la misura cautelare in carcere nei confronti dell'unico indagato per omicidio, Louis Dassilva, la moglie del senegalese, Valeria Bartolucci, ha chiesto pubblicamente in varie interviste tv di sottoporre Loris Bianchi, fratello della vicina di casa, Manuela, al test per confrontare il Dna. Richiesta che oggi ha scatenato la reazione dei Bianchi, difesi dall'avvocato Nunzia Barzan e dal criminalista Davide Barzan. "Le accuse anche a mezzo televisivo nei riguardi di Loris e Manuela Bianchi (persona offesa identificata come tale dal pm procedente) - scrivono i difensori - sono risibili e prive di qualsiasi fondamento. Valuteremo nelle prossime ore le azioni da intraprendere a tutela dei nostri assistiti". Manuela Bianchi, legata sentimentalmente a Louis Dassilva e il fratello Loris non sono mai stati indagati dalla Procura della Repubblica. Al momento comunque l'indagine sull'omicidio di Pierina Paganelli non è chiusa, in attesa delle relazioni dei periti. Tra queste, fondamentale sarà quella del professor Emiliano Giardina, nominato dal gip Cantarini, proprio per estrarre il Dna sui resti della scena del crimine poi proseguire con la comparazione. Al momento è noto che è stato rinvenuto un Dna maschile, ma questo non sarebbe stato ancora comparato neanche con quello dell'indagato Dassilva. L'11 ottobre in udienza davanti al giudice delle indagini preliminari di Rimini saranno quindi acquisite le risultanze delle analisi di laboratorio.