14 MAGGIO 2024

11:46

NOTIZIA DI CRONACA

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14 MAGGIO 2024 - 11:46


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BOLOGNA: Violenza sessuale in un parco, arrestato 25enne

I carabinieri, a Bologna, hanno arrestato un 25enne di origine tunisina per violenza sessuale e tentata rapina nei confronti di una donna quarantenne. Sabato sera, al parco della Montagnola, secondo quanto riferito da un residente, che ha chiamato la centrale operativa del 112, e dal racconto fornito dalla stessa vittima, il giovane, senza fissa dimora e irregolare in Italia, ha prima avvicinato la donna, seduta su una scalinata, proponendole trenta euro in cambio di un rapporto. Lei, secondo quanto accertato dai carabinieri, ha accettato e al termine il 25enne l'ha bloccata con forza e ha abusato di lei. La quarantenne ha cercato di difendersi, urlando per chiedere aiuto, il 25enne ha tentato di derubarla, ma sono intervenuti i militari che l'hanno fermato. Mentre la vittima è stata accompagnata, per accertamenti, all'ospedale Maggiore, i carabinieri, come disposto dalla Procura dopo l'attivazione del codice rosso, hanno arrestato il 25enne, disoccupato e identificato per la prima volta in Italia all'hotspot di Porto Empedocle nel settembre dello scorso anno, e lo hanno portato in carcere.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

RIMINI: "Omicidio del bilanciere", condanna definitiva a 23 anni di carcere

Per il caso dell'"omicidio del bilanciere", la Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la sentenza della Corte di appello di Bologna nei confronti Edi Zegarac, 54 anni, condannato a 23 anni di reclusione per l'assassinio di Nicola Donadio, di 50, avvenuto il 12 gennaio 2022 a Misano Adriatico (Rimini). La Corte d'appello di Bologna aveva condannato l'imputato, difeso dall'avvocato Massimiliano Orrù, a 23 anni aumentando la pena emessa dalla Corte d'assise di Rimini che invece lo aveva condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione. Le parti civili, ossia le quattro figlie e la moglie di Donadio, originario di Chiaromonte (Potenza), avevano impugnato la sentenza di primo grado. Così anche il sostituto procuratore di Rimini, Davide Ercolani che in primo grado aveva contestato ritenendole sussistenti le aggravanti di futili motivi e minorata difesa. La Corte di Bologna aveva riconosciuto la aggravanti eliminando lo sconto di pena. Sentenza che con il rigetto della Cassazione diventa definitiva. Quello del bilanciere era stato un omicidio risolto in meno di 24 ore perché, la stessa vittima, ritrovata agonizzante, aveva dato ai carabinieri il nome del killer. "E' stato Edi. E' stato lui", prima di perdere i sensi, aveva avuto la forza di dire Donadio, colpito numerose volte al capo con un bilanciere d'acciaio. Non era morto subito e all'arrivo dei carabinieri del Nor di Riccione era stato in grado di parlare e prima di spirare aveva indicato la porta del bagno dove ancora si nascondeva il killer. Zegarac, quando aveva riaperto la porta del bagno in lacrime, aveva confessato subito.