BOLOGNA: Un centro giovanile dedicato a Chiara Gualzetti | VIDEO
Taglio del nastro a pochi chilometri da Bologna di un nuovo centro giovanile intitolato a Chiara Gualzetti, la 15enne uccisa nel 2021 da un coetaneo, nelle campagne della Valsamoggia. Presente alla cerimonia anche il padre della ragazza, Vincenzo, in prima linea, insieme ad altri genitori che hanno vissuto un dramma simile, per portare avanti una proposta di legge che riformi il processo penale a carico di minorenni che si macchiano di reati gravissimi, come l'omicidio
Inaugurato nel cuore di Crespellano, nel territorio bolognese di Valsamoggia, un nuovo centro giovanile intitolato a Chiara Gualzetti, la 15enne di Monteveglio uccisa nel 2021 da un coetaneo, che credeva suo amico, condannato in due gradi di giudizio a 16 anni e 4 mesi, il massimo della pena per un minore. Sarà un luogo per offrire ai più giovani, spesso assuefatti da web e social, delle valide alternative di socializzazione, hanno sottolineato gli intervenuti al taglio del nastro, a partire dal papà Vincenzo, da tempo in prima linea, insieme all'avvocato Giovanni Annunziata e ad altri genitori che in diverse parti del Paese hanno vissuto un dramma simile al suo, per una proposta di riforma legislativa per quanto riguarda i reati, anche efferati e premeditati, con protagonisti persone con meno di 18 anni. “Il progetto è ormai al vaglio del Parlamento da diverso tempo -spiega proprio il papà della giovane-. Stiamo aspettando che lo possano approvare: riguarda il processo minorile, quindi automatismi, sconti di pena, rito abbreviato eccetera, e a prescindere dalle diverse iniziative fatte per mia figlia, come la sala informatica, il giardino e la biblioteca a Monteveglio, ad esempio, credo che essendo Chiara morta senza ragione, se cambiasse qualcosa nella legislazione, la sua morte non sia più vana, inutile. Quindi si darebbe un valore a questa morte assurda”. Il centro intitolato proprio a Chiara è il risultato di un importante lavoro di squadra fra istituzioni locali e associazionismo al fianco dei giovani. “Da cittadino della Valsamoggia vedo con grande orgoglio ed emozione questo centro” commenta l'assessore regionale Raffaele Donini. “Speriamo di imparare” dice infine l'arcivescovo Matteo Zuppi, che conclude: “Non dobbiamo dimenticare e la presenza qui serve anche per questo”.
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