11 APRILE 2024

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NOTIZIA DI CRONACA

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11 APRILE 2024 - 11:53


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RIMINI: Fa il bagno in mare, morta per un malore | FOTO

Una donna è morta questa mattina sulla spiaggia di Rimini all’altezza del bagno 126/127, in zona Rivazzurra. Da quanto si apprende, sarebbe entrata in acqua per fare un bagno e avrebbe accusato un malore risultatole poi fatale.

Sul posto è intervenuta una volante della polizia, oltre alla Scientifica e alla Squadra mobile per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Al momento sembra che la donna fosse in spiaggia da sola e si sia svestiva a riva, lasciando vestiti e asciugamano sulla battigia, prima di entrare nelle acque ancora fredde dell’Adriatico.

 

(Foto Manuel Migliorini)




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RIMINI: "Omicidio del bilanciere", condanna definitiva a 23 anni di carcere

Per il caso dell'"omicidio del bilanciere", la Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la sentenza della Corte di appello di Bologna nei confronti Edi Zegarac, 54 anni, condannato a 23 anni di reclusione per l'assassinio di Nicola Donadio, di 50, avvenuto il 12 gennaio 2022 a Misano Adriatico (Rimini). La Corte d'appello di Bologna aveva condannato l'imputato, difeso dall'avvocato Massimiliano Orrù, a 23 anni aumentando la pena emessa dalla Corte d'assise di Rimini che invece lo aveva condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione. Le parti civili, ossia le quattro figlie e la moglie di Donadio, originario di Chiaromonte (Potenza), avevano impugnato la sentenza di primo grado. Così anche il sostituto procuratore di Rimini, Davide Ercolani che in primo grado aveva contestato ritenendole sussistenti le aggravanti di futili motivi e minorata difesa. La Corte di Bologna aveva riconosciuto la aggravanti eliminando lo sconto di pena. Sentenza che con il rigetto della Cassazione diventa definitiva. Quello del bilanciere era stato un omicidio risolto in meno di 24 ore perché, la stessa vittima, ritrovata agonizzante, aveva dato ai carabinieri il nome del killer. "E' stato Edi. E' stato lui", prima di perdere i sensi, aveva avuto la forza di dire Donadio, colpito numerose volte al capo con un bilanciere d'acciaio. Non era morto subito e all'arrivo dei carabinieri del Nor di Riccione era stato in grado di parlare e prima di spirare aveva indicato la porta del bagno dove ancora si nascondeva il killer. Zegarac, quando aveva riaperto la porta del bagno in lacrime, aveva confessato subito.