28 MARZO 2024

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28 MARZO 2024 - 13:29


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EMILIA-ROMAGNA: Infrastrutture, le più urgenti nel 'Libro bianco' di Regione e Unioncamere

Quali sono le grandi opere che, in Emilia-Romagna, non possono più essere rimandate? A indicarle è il nuovo “Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali” realizzato da Unioncamere e Regione con il supporto di Uniontrasporti e presentato a Bologna, che dà conto del parere di 917 imprese emiliano-romagnole e delle urgenze indicate da diversi tavoli di confronto a livello territoriale. Tra i lavori risultati indifferibili, il potenziamento del nodo di Bologna con il Passante, la bretella Campogalliano-Sassuolo, la messa in sicurezza della E45, la 4^ corsia della A14 fra Bologna e la diramazione per Ravenna e il potenziamento delle connessioni con il porto bizantino, infine la Cispadana. Di rilevanza particolare, secondo gli interlocutori, anche l'istituzione della Zona logistica semplificata. L’Emilia-Romagna con un indice di sintesi di performance territoriale per le infrastrutture di trasporto e logistiche pari a 121,6, ha un valore superiore di oltre 20 punti rispetto alla media nazionale. E’ la prima regione in Italia per il trasporto ferroviario ed è terza per gli ambiti aeroportuali e nella logistica. E’ al secondo posto nella propensione dei territori verso la diffusione e l’utilizzo delle tecnologie digitali e terza nella speciale classifica Green&Smart per gli aspetti di sostenibilità ambientale e digitalizzazione.  “Abbiamo bisogno di realizzare infrastrutture vitali per l’Emilia-Romagna - ha affermato l’assessore regionale a Mobilità, Trasporti, Commercio, Andrea Corsini -. Dobbiamo alleggerire e fluidificare il traffico per migliorare la rapidità e i tempi di percorrenza delle persone e delle merci nei due assi, nord-sud ed est-ovest, che attraversano la nostra regione al servizio del Paese e come ponte verso l’estero. I progetti e i cantieri che abbiamo pianificato in questi anni vanno in questa direzione, come ci conferma il sistema imprenditoriale ogni giorno, anche per favorire l’import e l’export. Opere che, una volta terminate, porteranno benefici a tutti i cittadini emiliano-romagnoli, migliorando gli spostamenti quotidiani e la qualità dell’aria. Per questo stiamo pressando il Governo, perché finalmente approvi la Zona logistica semplificata e faccia partire lavori definiti di rilevanza nazionale, come il Passante di Bologna, la Cispadana e la bretella Campogalliano Sassuolo. Noi come sempre faremo la nostra parte al fianco delle imprese e dei lavoratori per permettere all’Emilia-Romagna di crescere, garantendo benessere alle comunità”. "Il Libro Bianco delle infrastrutture è frutto di un lavoro di partecipazione e condivisione nel quale le Camere di commercio della regione hanno coinvolto tutte le forze produttive della regione – evidenzia Valerio Veronesi, presidente di Unioncamere Emilia-Romagna -. Le indicazioni che ne sono emerse sono ben chiare. Una coinvolge tutti: l'istituzione rapida della Zona Logistica Semplificata dell'Emilia-Romagna determinerebbe condizioni di competitività ed attrattività decisive in un momento di grande cambiamento nelle direttrici di scambio internazionali. Siamo una regione intermodale, in cui il potenziamento delle connessione con il porto di Ravenna è collegato con la quarta corsia della A14, con l'allargamento della A1 tra Modena e Piacenza, con la Cispadana, con il potenziamento dei collegamenti ferroviari fra i poli logistici, con la realizzazione dell'Alta Velocità dell'asse Adriatico e così via. Investire nelle infrastrutture dell'Emilia-Romagna è investire nella competitività e nella sostenibilità ambientale dell'Italia".




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ISTANBUL: Omicidio Minguzzi, avvocato e famiglia minacciati

Avrebbe compiuto oggi 15 anni Mattia Ahmet Minguzzi, il figlio dello chef romagnolo Andrea, vittima di un agguato a colpi di coltello alla fine di gennaio a Istanbul; e' invece l'avvocato della famiglia a denunciare oggi le continue minacce di morte subite dal padre e dalla mamma di Mattia, ma anche da lui stesso e dalla sua famiglia. "Se continui a postare sui social media oggi o domani ti ritroverai con un coltello in pancia o nel petto. O forse un proiettile in testa. Rinuncia alla difesa della famiglia Minguzzi e vivi una vita serena con tua moglie. Ascolta me, fai liberare Berkay Budak (uno dei due assassini di Mattia ndr) e chiudiamola qui", è una delle minacce ricevute e condivise dall'avvocato Rezan Epozdemir. Sebbene la morte dell'adolescente, figlio dello chef Andrea e della violoncellista turca Yasemin Akincilar, abbia sollevato un'ondata di solidarieta' in Turchia, sono state le minacce alla famiglia a caratterizzare le ultime settimane. Minacce cui la polizia turca ha reagito con il pungo duro. Al momento sono 8 gli arrestati, l'ultimo ieri mentre un altro arresto era avvenuto lo scorso 15 aprile: un uomo di 67 anni accusato di aver strappato i fiori e deturpato la tomba di Mattia. Pressioni e minacce che hanno colpito una famiglia in lutto in maniera continua e sistematica, al punto da spingere la polizia turca ad aprire un dossier rubricato come "crimine organizzato". Una decisione presa per tutelare la famiglia, ma anche perche' le minacce sono avvenute attraverso furti di dati, profili social craccati e numeri privati, al punto da far pensare che dietro ci sia una vera e propria organizzazione "Vedremo cosa verra' fuori da questo dossier. Noi non ci fermeremo e forniremo tutte le prove in nostro possesso per far punire queste persone. La famiglia Minguzzi e' decisa a giungere alla condanna degli assassini", ha dichiarato l'avvocato Epozdemir. Mattia Ahmet Minguzzi fu aggredito da due minorenni lo scorso 24 gennaio a Istanbul e morì dopo 17 giorni di coma. Il pubblico ministero ha chiesto 24 anni carcere per i due autori dell'omicidio.  Mattia Ahmet era andato con alcuni amici in un popolare mercatino che si svolge due volte a settimana nella parte asiatica della città. Un piccolo diverbio tra adolescenti ha scatenato la reazione dei due che prima si sono dileguati, poi sono tornati armati di coltello. Le immagini delle telecamere mostrano un attacco di raccapricciante violenza: prima le 5 coltellate da parte di uno, poi il calcio in testa finale sferrato dal secondo. I due si sono giustificati asserendo di essere stati insultati. Il quattordicenne è riuscito ad arrivare vivo in ospedale grazie all'intervento di una dottoressa che per caso si trovava sul luogo dell'attacco e alla prontezza dei presenti che hanno chiamato un'ambulanza. Preso in consegna dai medici sono state necessarie trasfusioni con ben 9 unità di sangue solo nei primi giorni. L'intervento disperato dei medici e la degenza in terapia intensiva non sono pero'riusciti a porre rimedio ai danni subiti da reni, polmoni e cuore e che hanno reso anche impossibile la donazione degli organi. Il ragazzo e' morto il 9 febbraio