21 MARZO 2024

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NOTIZIA DI CRONACA

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21 MARZO 2024 - 08:08


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RAVENNA: Pazienti abusate, infermiere ottiene i domiciliari

Ha ottenuto i domiciliari, dopo l’istanza al Tribunale del Riesame di Bologna, l'infermiere 31enne finito in carcere con l'accusa di avere abusato di almeno tre pazienti poco più che ventenni nella clinica psichiatrica del Ravennate accreditata con il servizio sanitario nazionale per la quale lavorava al tempo dei fatti contestati. Come riportato dal Resto del Carlino, il 31enne, che in buona sostanza ha fatto ammissioni per almeno due pazienti, dal febbraio 2023 stava seguendo un percorso terapeutico per le problematiche manifestate. Dopo le prime avvisaglie, la clinica aveva aperto un procedimento disciplinare sul suo conto sospendendolo in via cautelare. A quel punto il 31enne aveva deciso di rassegnare le dimissioni per andare a lavorare in un settore privato a modesto contatto con il pubblico. Sono in corso verifiche su ulteriori possibili due casi.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

RIMINI: Caso Pierina, Luis Dassilva interrogato per sei ore

Ha risposto a tutte le domande del giudice Vinicio Cantarini e ha negato tutte le circostanze raccontate da Manuela Bianchi, Louis Dassilva, il senegalese di 35 anni assistito dai legali Riario Fabbri e Andrea Guidi. L'interrogatorio, al quale ha assistito anche il pm Daniele Paci, è durato poco meno di 6 ore e si è svolto nel carcere di Rimini. Al momento la lunga indagine sull'omicidio di Pierina Paganelli, avvenuto il 3 ottobre del 2023, vede due persone indagate: Dassilva, per omicidio, e la nuora di Pierina, Manuela Bianchi, legata da una relazione al senegalese, per favoreggiamento. Bianchi, difesa dall'avvocata Nunzia Barzan e dal consulente Davide Barzan, il 4 marzo scorso è stata interrogata dal pm Paci: nel corso dell'interrogatorio avrebbe detto di aver visto Dassilva la mattina del ritrovamento del cadavere della suocera in garage. Dassilva le avrebbe quindi detto di non parlare, che c'era il cadavere di una donna e di dare l'allarme chiamando per primo il vicino. Bianchi ha detto di aver capito che l'assassino era Dassilva. Venerdì scorso si è tenuto invece un incidente probatorio sulle prove scientifiche che, secondo i legali del senegalese, scagionano Dassilva tanto che al termine dell'udienza Fabbri e Guidi ne hanno chiesto la scarcerazione. Il gip quindi ha deciso di interrogare Dassilva in carcere e al termine di 5 giorni dovrà decidere se scarcerarlo o meno. Ma il termine non è perentorio. Sull'interrogatorio della nuora i difensori di Dassilva hanno presentato osservazioni scritte che rileverebbero tutte le incongruenze. Intanto la Procura va avanti "un pezzo alla volta" in un rebus che si ricompone. Il pm Paci ha chiesto un incidente probatorio per interrogare nuovamente la Bianchi e cristallizzare le sue dichiarazioni su Dassilva. I difensori del senegalese si sono opposti, ma spetterà al giudice Cantarini decidere. In quel caso le accuse delle nuora contro Dassilva diventerebbero atti acquisiti e non più confutabili del processo.