21 MARZO 2024

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NOTIZIA DI CRONACA

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21 MARZO 2024 - 10:59


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BOLOGNA: Inaugurazione anno accademico, contestazioni e scontri con la polizia | VIDEO

All'inaugurazione dell'anno accademico a Bologna, è stata la guerra in Palestina a prendersi la scena. Al Teatro Manzoni, studenti del Collettivo Cambiare Rotta si sono presentati in galleria, srotolando la bandiera palestinese e chiedendo al governo, rappresentato dalla ministra Anna Maria Bernini, in prima fila, e al rettore, Giovanni Molari, di interrompere la cooperazione scientifica con Israele e rivendicando lo stop alla guerra e al genocidio. Alla cerimonia erano presenti le massime autorità, tra cui il generale Francesco Figliuolo. Contemporaneamente, il corteo dei collettivi che manifestava con le stesse istanze, da piazza Verdi è arrivato nei pressi del teatro urlando slogan contro Israele e le frasi "Fuori Bernini dall'Università" e "Intifada" e ha ottenuto di far parlare una sua delegazione alla cerimonia. Ci sono stati, però, degli scontri con le forze dell'ordine e due agenti sono stati feriti agli arti. La ministra Bernini e il rettore hanno commentato anche la scelta del Senato dell'Università di Torino di interrompere la collaborazione con le istituzioni di ricerca israeliane. L'Alma Mater, invece, ha scelto un'altra strada, approvando una mozione a favore del cessate il fuoco immediato e per un'analisi approfondita dei rapporti di collaborazione internazionale. “Io non condivido la decisione del Senato accademico di Torino - ha detto al ministra Bernini -, perché sono e rimango convinta che la diplomazia scientifica sia un'arma di pace. E quindi credo che le università debbano essere sempre fedeli a loro stesse. Io lo pensavo all'atto dell'invasione russa, all'epoca avevo un altro ruolo, stavo in Parlamento e ho sostenuto la stessa posizione che sostengo adesso: la cultura, la scienza, la tecnica devono essere portatori di pace, detonatori di un bene comune, non devono portare le università, che sono luoghi aperti ed inclusivi per definizione, a escludere, chiudere le porte e boicottare”.  La decisione “ovviamente – aggiunge - è stata presa nella piena autonomia universitaria del Senato accademico di cui ho il massimo rispetto e questo è alla base di tutto il mio mandato”. Durante la cerimonia è stato consegnato il sigillum magnum a Jacinda Ardern, ex premier neozelandese.


 




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RIMINI: Caso Pierina, Luis Dassilva interrogato per sei ore

Ha risposto a tutte le domande del giudice Vinicio Cantarini e ha negato tutte le circostanze raccontate da Manuela Bianchi, Louis Dassilva, il senegalese di 35 anni assistito dai legali Riario Fabbri e Andrea Guidi. L'interrogatorio, al quale ha assistito anche il pm Daniele Paci, è durato poco meno di 6 ore e si è svolto nel carcere di Rimini. Al momento la lunga indagine sull'omicidio di Pierina Paganelli, avvenuto il 3 ottobre del 2023, vede due persone indagate: Dassilva, per omicidio, e la nuora di Pierina, Manuela Bianchi, legata da una relazione al senegalese, per favoreggiamento. Bianchi, difesa dall'avvocata Nunzia Barzan e dal consulente Davide Barzan, il 4 marzo scorso è stata interrogata dal pm Paci: nel corso dell'interrogatorio avrebbe detto di aver visto Dassilva la mattina del ritrovamento del cadavere della suocera in garage. Dassilva le avrebbe quindi detto di non parlare, che c'era il cadavere di una donna e di dare l'allarme chiamando per primo il vicino. Bianchi ha detto di aver capito che l'assassino era Dassilva. Venerdì scorso si è tenuto invece un incidente probatorio sulle prove scientifiche che, secondo i legali del senegalese, scagionano Dassilva tanto che al termine dell'udienza Fabbri e Guidi ne hanno chiesto la scarcerazione. Il gip quindi ha deciso di interrogare Dassilva in carcere e al termine di 5 giorni dovrà decidere se scarcerarlo o meno. Ma il termine non è perentorio. Sull'interrogatorio della nuora i difensori di Dassilva hanno presentato osservazioni scritte che rileverebbero tutte le incongruenze. Intanto la Procura va avanti "un pezzo alla volta" in un rebus che si ricompone. Il pm Paci ha chiesto un incidente probatorio per interrogare nuovamente la Bianchi e cristallizzare le sue dichiarazioni su Dassilva. I difensori del senegalese si sono opposti, ma spetterà al giudice Cantarini decidere. In quel caso le accuse delle nuora contro Dassilva diventerebbero atti acquisiti e non più confutabili del processo.