21 MARZO 2024

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21 MARZO 2024 - 10:21


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BOLOGNA: In coma dopo pestaggio, chiesti 12 anni per madre ragazzina

Dodici anni di reclusione: è questa la richiesta al Tribunale fatta dal pm di Crotone Pasquale Festa nei confronti della donna accusata di concorso anomalo nel tentato omicidio di Davide Ferrerio, il giovane di Bologna ridotto in fin di vita dopo un'aggressione subita giorno 11 agosto del 2022 nel centro di Crotone. Il pm ha chiesto anche la condanna a 4 anni ed 8 mesi per Andrei Gaiu, compagno della donna. Per l'aggressione è già stato condannato in primo grado con rito abbreviato a 20 anni di reclusione Nicolò Passalacqua, l'autore materiale. Per lui è in corso il processo d'appello. Davide Ferrerio è stato vittima di un'aggressione per uno scambio di persona nel corso di una spedizione punitiva che aveva come obiettivo un uomo che infastidiva sui social la figlia della donna. La ragazza è stata messa in prova dal Tribunale dei minorenni di Catanzaro mentre per l'uomo, Alessandro Curto - che depistò il gruppo di Passalacqua inviando il messaggio alla giovane 'ho una camicia bianca' che provocò l'equivoco all'origine dell'aggressione - è stato chiesto il rinvio a giudizio. "Nessuna attenuante si può concedere ad una donna che non ha mai chiesto scusa e che ha dimostrato di avere una spiccata pericolosità sociale" ha detto oggi il pm nella requisitoria. Di Gaiu il magistrato ha rilevato "una condotta che tradisce volontà lesiva e diventa un modello che invita Nicolò a fare altrettanto per analogia di comportamento". "Ritengo acclarata - ha concluso Festa - la responsabilità degli imputati per concorso anomalo in tentato omicidio con l'aggravante dei motivi abietti e futili. Non si possono concedere attenuanti per la donna che mente nelle sue dichiarazioni spontanee. Quantomeno Nicolò Passalacqua ha chiesto scusa ha rivisto suo comportamento. La donna, a 40 anni, non ha mai manifestato questo atteggiamento ma ha tentato di manipolare il collegio con le sue dichiarazioni spontanee sostenendo che lei non è violenta. Questo dimostra una spiccata pericolosità sociale con l'adesione totale a subcultura violenta". La condanna degli imputati è stata chiesta anche dalle parti civili: la famiglia ha chiesto poi 1,8 milioni di risarcimento del danno, mentre 100 mila euro sono stati chiesti, per danno di immagine, dai Comuni di Crotone e Bologna e dalla Provincia di Crotone.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

RIMINI: Caso Pierina, Luis Dassilva interrogato per sei ore

Ha risposto a tutte le domande del giudice Vinicio Cantarini e ha negato tutte le circostanze raccontate da Manuela Bianchi, Louis Dassilva, il senegalese di 35 anni assistito dai legali Riario Fabbri e Andrea Guidi. L'interrogatorio, al quale ha assistito anche il pm Daniele Paci, è durato poco meno di 6 ore e si è svolto nel carcere di Rimini. Al momento la lunga indagine sull'omicidio di Pierina Paganelli, avvenuto il 3 ottobre del 2023, vede due persone indagate: Dassilva, per omicidio, e la nuora di Pierina, Manuela Bianchi, legata da una relazione al senegalese, per favoreggiamento. Bianchi, difesa dall'avvocata Nunzia Barzan e dal consulente Davide Barzan, il 4 marzo scorso è stata interrogata dal pm Paci: nel corso dell'interrogatorio avrebbe detto di aver visto Dassilva la mattina del ritrovamento del cadavere della suocera in garage. Dassilva le avrebbe quindi detto di non parlare, che c'era il cadavere di una donna e di dare l'allarme chiamando per primo il vicino. Bianchi ha detto di aver capito che l'assassino era Dassilva. Venerdì scorso si è tenuto invece un incidente probatorio sulle prove scientifiche che, secondo i legali del senegalese, scagionano Dassilva tanto che al termine dell'udienza Fabbri e Guidi ne hanno chiesto la scarcerazione. Il gip quindi ha deciso di interrogare Dassilva in carcere e al termine di 5 giorni dovrà decidere se scarcerarlo o meno. Ma il termine non è perentorio. Sull'interrogatorio della nuora i difensori di Dassilva hanno presentato osservazioni scritte che rileverebbero tutte le incongruenze. Intanto la Procura va avanti "un pezzo alla volta" in un rebus che si ricompone. Il pm Paci ha chiesto un incidente probatorio per interrogare nuovamente la Bianchi e cristallizzare le sue dichiarazioni su Dassilva. I difensori del senegalese si sono opposti, ma spetterà al giudice Cantarini decidere. In quel caso le accuse delle nuora contro Dassilva diventerebbero atti acquisiti e non più confutabili del processo.