26 FEBBRAIO 2024

10:21

NOTIZIA DI CRONACA

DI

1252 visualizzazioni


26 FEBBRAIO 2024 - 10:21


NOTIZIA DI CRONACA

DI

1252 visualizzazioni



RIMINI Applicava un tasso del 93%, sequestro per usura | VIDEO

Prestava denaro con un tasso annuo del 93%, un meccanismo usuraio svelato dalla guardia di Finanza di Rimini. L’indagato è un pluripregiudicato che avrebbe attratto nella propria rete un imprenditore locale in difficoltà economiche.

 

Faceva emettere assegni bancari senza l’indicazione del beneficiario con un doppio fine: come strumento di garanzia sul prestito che erogava in contanti, e come mezzo di restituzione del debito stesso. Questo il meccanismo usuraio ricostruito dalla guardia di Finanza di Rimini che, su disposizione del gip, ha dato esecuzione a un sequestro preventivo di 79 mila euro per i reati di usura ed abusiva attività finanziaria nei confronti di un pluripregiudicato.

L’uomo, già condannato per bancarotta fraudolenta, truffa, commercio di prodotti contraffatti, furto e ricettazione, e già sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, avrebbe effettuato prestiti di denaro ad un imprenditore della provincia di Rimini in forte difficoltà economica, applicando un tasso di interesse annuo del 93,17%. Un tasso dunque di gran lunga superiore a quelli previsti dalla Legge.

Grazie al consistente numero di titoli di credito nelle sue mani, l’indagato poteva così alimentare il flusso di denaro illecito ed eludere il monitoraggio bancario. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati 12 assegni in bianco, oltre alla documentazione con la contabilità delle somme prestate e i relativi piani di ammortamento.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

BOLOGNA: Uccise a coltellate il marito, 48enne va in carcere

A quasi quattro anni di distanza dai fatti, e dopo la conferma della condanna a 23 anni in Cassazione, è stata portata in carcere Hanane Ben Sabeur, 48enne di origine marocchina accusata di avere ucciso il marito, l'imprenditore Dario Devincenzi, 63 anni. L'uomo fu accoltellato il 23 maggio 2021 nell'abitazione della coppia a Marzabotto, nel Bolognese, davanti ai figli minori. Morì alcuni mesi dopo, il 2 dicembre 2021, all'ospedale Maggiore, dove era stato ricoverato per le ferite. Per la compagna, inizialmente indagata per tentato omicidio, l'accusa divenne così di omicidio. A gennaio 2023 la Corte d'Assise di Bologna ha condannato la donna a 23 anni di carcere, pena poi confermata in Appello nonostante la difesa avesse fatto leva sulle condizioni di fragilità psichica dell'imputata. Nei giorni scorsi, la Corte di Cassazione ha rigettato il nuovo ricorso che era stato presentato, dando così luogo all'esecuzione della pena: 22 anni, 10 mesi e 9 giorni di reclusione. La 48enne, che si trovava ai domiciliari in una struttura, è stata prelevata dai carabinieri e portata in carcere.