20 FEBBRAIO 2024

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NOTIZIA DI CRONACA

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20 FEBBRAIO 2024 - 09:17


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CESENA: Un kg di cocaina in macchina, arrestato cervese all'uscita dell'autostrada

Più di un kg di cocaina, la cui vendita avrebbe fruttato oltre 100mila euro. Questo quanto scoperto dalla Guardia di Finanza durante un controllo stradale. I militari hanno fermato un mezzo in uscita dal casello della A14 di Cesena alla cui guida c’era un uomo residente nel comune di Cervia. La perquisizione della vettura, grazie anche all’intervento dell’unità cinofila, ha permesso di rinvenire il pacco di stupefacente, nascosto sotto al sedile del passeggero. Gli agenti hanno quindi effettuato un’altra perquisizione, questa volta in casa del fermato, rivenendo altri 12 grammi di cocaina e circa 7mila euro in contanti. Al termine delle operazioni il fermato è stato tratto in arresto ed associato alla Casa Circondariale di Forlì a disposizione della locale Autorità Giudiziaria.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

RIMINI: "Omicidio del bilanciere", condanna definitiva a 23 anni di carcere

Per il caso dell'"omicidio del bilanciere", la Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la sentenza della Corte di appello di Bologna nei confronti Edi Zegarac, 54 anni, condannato a 23 anni di reclusione per l'assassinio di Nicola Donadio, di 50, avvenuto il 12 gennaio 2022 a Misano Adriatico (Rimini). La Corte d'appello di Bologna aveva condannato l'imputato, difeso dall'avvocato Massimiliano Orrù, a 23 anni aumentando la pena emessa dalla Corte d'assise di Rimini che invece lo aveva condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione. Le parti civili, ossia le quattro figlie e la moglie di Donadio, originario di Chiaromonte (Potenza), avevano impugnato la sentenza di primo grado. Così anche il sostituto procuratore di Rimini, Davide Ercolani che in primo grado aveva contestato ritenendole sussistenti le aggravanti di futili motivi e minorata difesa. La Corte di Bologna aveva riconosciuto la aggravanti eliminando lo sconto di pena. Sentenza che con il rigetto della Cassazione diventa definitiva. Quello del bilanciere era stato un omicidio risolto in meno di 24 ore perché, la stessa vittima, ritrovata agonizzante, aveva dato ai carabinieri il nome del killer. "E' stato Edi. E' stato lui", prima di perdere i sensi, aveva avuto la forza di dire Donadio, colpito numerose volte al capo con un bilanciere d'acciaio. Non era morto subito e all'arrivo dei carabinieri del Nor di Riccione era stato in grado di parlare e prima di spirare aveva indicato la porta del bagno dove ancora si nascondeva il killer. Zegarac, quando aveva riaperto la porta del bagno in lacrime, aveva confessato subito.