6 DICEMBRE 2024

14:38

NOTIZIA DI CRONACA

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6 DICEMBRE 2024 - 14:38


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RAVENNA: Consulente del Lavoro abusivo, imprenditore a processo

L’Ispettorato del Lavoro di Ravenna, a seguito di una segnalazione da parte del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro, ha controllato una società amministrata da un imprenditore, la cui attività di impresa era di ricerca e selezione del personale. Il sistema attuato, anche attraverso una diffusa attività di pubblicità, consisteva nella stipula, con alcune ditte ravennati, di un generico contratto di “servizi amministrativi” che prevedeva l’esecuzione di adempimenti quali le assunzioni dei lavoratori, la predisposizione di contratti di lavoro e tutti gli adempimenti che connotano i servizi di gestione dei dipendenti. Inoltre, l’imprenditore che, da approfondimenti, era risultato essere privo dell’abilitazione ad esercitare la professione di consulente del Lavoro, aveva fatto firmare, ai titolari delle ditte coinvolte e del tutto ignari della mancata abilitazione, la delega alla tenuta del Libro Unico del Lavoro. Il mancato consulente del Lavoro, al fine di portare a conclusione l’impegno professionale preso, faceva poi elaborare il Libro Unico del Lavoro e predisporre gli adempimenti previdenziali da un consulente del Lavoro. Le artificiose consulenze professionali venivano ulteriormente reclamizzate anche come sleale alternativa ai servizi erogati dalle legittime Associazioni di categoria




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BOLOGNA: Trovato morto in casa, la moglie chiede i domiciliari

Al tribunale del Riesame ha chiesto per la propria assistita i domiciliari a casa della madre, ad Aosta. L'avvocata Chiara Rizzo difende Lorenza Scarpante, 56enne in carcere accusata di aver assassinato il marito Giuseppe Marra, 59 anni, nelle prime ore del 27 maggio, nella loro abitazione in via Zanolini, a Bologna. L'uomo era stato trovato morto in un lago di sangue all'ingresso dell'appartamento. La donna in seguito era stata interrogata e aveva negato ogni responsabilità.La Procura, con la pm Manuela Cavallo, ritiene che potrebbe aver ucciso il coniuge sbattendogli la testa contro gli spigoli del muro, dopo una serata in cui avevano entrambi assunto stupefacenti. Il Gip, pur non ravvisando pericolo di fuga, aveva disposto la custodia cautelare e la difesa ha fatto ricorso. I giudici del Riesame si sono riservati la decisione, attesa nelle prossime ore.     Agli atti c'è già una relazione medico legale, ha spiegato a margine dell'udienza l'avvocata Rizzo, dove si parlerebbe di condotta omicidiaria, ma si dice anche che non si possono escludere altre ipotesi e servono ulteriori approfondimenti, per chiarire se l'uomo abbia avuto un malore. I primi esiti tossicologici avrebbero confermato che i due avevano assunto droghe. La coppia aveva avuto un rapporto conflittuale, c'era stata una separazione, poi da marzo erano tornati a vivere insieme.