Il corteo "Verità e giustizia per Ramy", organizzato nel centro di Bologna per ricordare Ramy Elgaml, il giovane morto durante un inseguimento con i carabinieri a Milano, è degenerato in violenza. La manifestazione, che doveva essere pacifica, si è trasformata in scontri tra manifestanti e polizia, con lanci di bottiglie e petardi. Durante il caos, sono stati rovesciati cassonetti, infrante vetrine, tra cui quella di un negozio di lusso in Galleria Cavour, e danneggiati locali e arredi urbani.
Precedenti episodi violenti, come quello accaduto a Torino pochi giorni prima, avevano portato a un potenziamento della presenza delle forze dell’ordine nel centro di Bologna. Tuttavia, non sono mancati gravi episodi di vandalismo, tra cui atti contro la Sinagoga della città, che hanno destato particolare preoccupazione.
Il sindaco Matteo Lepore ha condannato con fermezza gli eventi, definendoli un atto di devastazione senza giustificazioni:
"Questa notte, gruppi di violenti hanno devastato il centro storico della nostra città incendiando cassonetti, lanciando pietre e ogni sorta di oggetto contro le forze di polizia e i vigili del fuoco - spiega Lepore - Sono state infrante vetrine, agiti atti vandalici e imbrattati muri con scritte, rovesciate fioriere e dehor. Stiamo ancora facendo la conta dei danni, che comunque appaiono ingenti, in molte strade e piazze.Sin dal primo momento il personale di Hera e della Polizia locale è intervenuto a supporto della situazione e per tutta la notte si è lavorato per ripulire e sistemare i danni causati. Un lavoro che continuerà anche nella giornata di domenica"
"Non ci sono cause giuste per devastare Bologna. A nome dei cittadini bolognesi chiedo che i responsabili vengano individuati e perseguiti, anche perché molte immagini sono già disponibili. Come Amministrazione denunceremo e chiederemo i danni.”