21 DICEMBRE 2024

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NOTIZIA DI CRONACA

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21 DICEMBRE 2024 - 10:59


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RIMINI: Gestivano hotel con la violenza, prime quattro condanne | VIDEO

La guardia di Finanza di Rimini aveva smantellato una rete di imprenditori calabresi che operavano nel settore turistico romagnolo ricorrendo anche alla violenza. A distanza di tre anni sono arrivate per le prime condanne.

 

Svolta giudiziaria, dopo tre anni dall’operazione denominata Popilia e condotta dalla Guardia di Finanza di Rimini. Per alcuni degli imprenditori calabresi che aveva operato nella Riviera romagnola sono arrivate le prime condanna. Quattro, in rito abbreviato, oltre a un’assoluzione e a quattro rinvii a giudizio. 

L’indagine, coordinata dalla procura di Rimini, era partita nel 2021 grazie alla denuncia di un dipendente vessato e non pagato. Ne è emersa una rete criminale che, tra il 2018 e il 2021, aveva gestito hotel, bar e chiringuito in spiaggia ricorrendo a prestanome per sfuggire ai controlli fiscali. I soggetti, per mettere paura, vantavano presunti legami con la ‘ndrangheta mai del tutto verificati.

Tra i beni sequestrati – come riporta la stampa locale - figurano sei società operanti nel settore turistico, oltre a Rimini, anche a Cesenatico, San Mauro Mare, Castrocaro e Chianciano Terme. Oltre al sistema di intestazione fittizia, gli imputati sarebbero ricorsi alle intimidazioni nella gestione di hotel e locali. Tra i reati contestati figurano il trasferimento fraudolento di valori, l’estorsione e il porto illegale d’armi. Le condanne inflitte dal gup di Rimini vanno dai tre anni e nove mesi a un anno e nove mesi. Gli altri indagati, che devono rispondere di accuse simili, compariranno davanti al Tribunale collegiale il prossimo 11 febbraio.




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BOLOGNA: Inaugurazione anno giudiziario, protesta contro la separazione delle carriere

Anche a Bologna i magistrati hanno protestato, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte d’Appello, contro la riforma che prevede la separazione delle carriere. Critici anche il presidente dell’assise e il procuratore generale Protesta delle toghe contro la riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere, fuori dalla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della corte d’appello anche a Bologna. Prima presidio in circa 150 con Costituzione tra le mani, cartelli e coccarde tricolore, poi l’abbandono della sala al momento dell’intervento del rappresentante del ministero, Davide Galli. Per l’Anm si tratta di una riforma “punitiva” e che “indebolirà la magistratura e il suo autogoverno”. “Secondo noi altera gli equilibri democratici previsti dal costituente, prevediamo anche uno sciopero il 27 febbraio” annuncia Eleonora Pirillo, presidente regionale dell’associazione dei magistrati. Il procuratore generale Paolo Fortuna la definisce “inutile”, esortando il ministro Nordio a puntare “sui veri problemi per i cittadini”, dai tempi della giustizia alla carenza di personale. “Evitare sovrapposizione di riforme continue” l’appello del presidente della corte nella sua relazione. Calano le pendenze ma ci sono problemi d’organico anche nella relazione del procuratore generale. Nell’ultimo anno, 308 i reati iscritti per “codice rosso”, in lieve calo, ma coi reati di violenza di genere che salgono dell’11%. Aumentano anche i reati contro il patrimonio, quelli da parte di minori e per omicidio colposo sul lavoro: 38 i procedimenti in regione e 42 vittime, 26 l’anno precedente. “C’è l’attesa che il ministero svolta finalmente la sua funzione di supporto all’attività giudiziaria -commenta il presidente Giuseppe De Rosa -. A Bologna abbiamo anche gravi problemi di edilizia giudiziaria ma nonostante questo lo smaltimento dell’arretrato procede come previsto. Occorrono però necessariamente da un lato un’idea di organizzazione che per il momento non vedo e investimenti adeguati dall’altro”.