14 DICEMBRE 2024

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14 DICEMBRE 2024 - 15:13


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BOLOGNA: Rimpasto in Comune, Lepore nomina tre nuovi assessori | VIDEO

Rimpasto di giunta in Comune a Bologna: il sindaco Matteo Lepore, ha infatti nominato tre nuovi assessori: si tratta di Michele Campaniello, Matilde Madrid e Daniele Dal Pozzo. A prendere il posto di Valentina Orioli come assessore alla Nuova mobilita e infrastrutture, trasporto pubblico locale, Città 30 e sicurezza stradale sarà l'attuale capogruppo Pd Michele Campaniello. Matilde Madrid, già capo di gabinetto e delegata del sindaco alla Sicurezza, diventerà assessora al Welfare, fragilità e anziani. Incarico a cui si aggiungerà la delega alla Sicurezza urbana integrata, alla Protezione Civile, oltre al coordinamento politico della giunta e al ruolo di tutore, curatore e amministratore di sostegno nei caso delegati alla competenza del sindaco. A ricoprire l'incarico di capo di gabinetto al suo posto sarà Sergio Lo Giudice, che rimarrà anche di capo di gabinetto della Città metropolitana, mentre l'ex assessore al Welfare e Salute, Luca Rizzo Nervo, diventerà il responsabile per l'immigrazione della Regione Emilia-Romagna. Il sindaco ha anche nominato come assessore alla Cultura Daniele Dal Pozzo, tra i fondatori di Gender Bender e di Link Project, che va a ricoprire il ruolo che fino a qualche mese fa era (non come assessore, ma come delegata metropolitana) di Elena Di Gioia. A lasciare il posto in giunta è stato anche Massimo Bugani che ha accettato l'incarico in Assemblea legislativa offertogli dal neopresidente Maurizio Fabbri. Lepore ha anche nominato Roberta Toschi consigliera delegata per la Disabilità e Marco Piazza consigliere delegato alla cultura popolare. Il sindaco, infine, tratterà per se la delega alla Sanità.




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BOLOGNA: Confermato l’ergastolo per Daniele Severi

La Corte d’Assise d’Appello di Bologna ha confermato l’ergastolo per Daniele Severi, fratello di Franco Severi, trovato decapitato il 21 giugno 2022 nella sua casa di campagna a Seggio di Civitella, già condannato in primo grado lo scorso maggio dal tribunale di Forlì. Dopo oltre 13 ore complessive di dibattimento, la decisione è arrivata nel tardo pomeriggio, al termine della camera di consiglio presieduta dal giudice Domenico Stigliano. Il caso era stato al centro di venti udienze intense, con decine di testimoni e periti. L’accusa, sostenuta dalla pg Rossella Poggioli, ha ribadito la responsabilità dell’imputato, basandosi principalmente su due prove: un paio di scarpe con tracce ematiche fresche e dei guanti insanguinati trovati nella sua auto. La difesa, rappresentata dagli avvocati Marco Martines e Maria Antonietta Corsetti, ha chiesto l’assoluzione, contestando la validità e la datazione del sangue rilevato. Corsetti ha sottolineato che le prove scientifiche sono state travisate e che i guanti, sebbene contaminati dal sangue della vittima, non contenevano tracce di DNA dell’imputato, ma di un soggetto terzo. Inoltre, ha evidenziato la mancanza di impronte, tracce ematiche e segni di effrazione sulla scena del crimine. Non è stata trovata l’arma del delitto, né la testa della vittima, elementi che rendono ignota la dinamica esatta dell’omicidio. Ora per Daniele Severi si apre la possibilità di ricorrere in Cassazione. La sentenza non è ancora definitiva.