13 DICEMBRE 2024

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13 DICEMBRE 2024 - 13:25


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BOLOGNA: Paziente insulta dottoressa e picchia guardie giurate, arrestato

I carabinieri del nucleo Radiomobile di Bologna hanno arrestato un 38enne marocchino, senza fissa dimora, per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. È successo durante un intervento, richiesto dal personale sanitario, per placare l'ira di un paziente ricoverato all'ospedale Maggiore di Bologna. Quando i carabinieri sono entrati in ospedale, si sono trovati di fronte due guardie giurate che stavano cercando di calmare il paziente che li stava colpendo con calci e pugni. Tranquillizzato dai militari, il 38enne è stato portato in caserma. Nel frattempo, i carabinieri hanno raccolto la testimonianza delle guardie giurate, ricostruendo che poco prima erano intervenute per difendere la dottoressa responsabile della Medicina d'Urgenza e Osservazione Breve che era stata aggredita verbalmente dal 38enne, che si era rifiutato di accettare la decisione relativa alle sue dimissioni. Di fronte alle urla del paziente che aveva iniziato a sputare per terra, le guardie giurate si sono avvicinate per difendere il medico, ma sono state aggredite e ferite. Soccorse dai sanitari del Ps e Medicina d'Urgenza, sono state medicate e hanno ricevuto 3 e 10 giorni di prognosi. Il presunto responsabile è stato invece arrestato e la Procura chiederà per lui il giudizio direttissimo.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

RIMINI: Caso Pierina, sentiti gli anziani dei testimoni di Geova

Il 2 ottobre 2023, il giorno prima dell'omicidio di Pierina Paganelli, la nuora Manuela Bianchi inviò messaggi vocali ad uno degli anziani della congregazione di Marebello-Miramare di Rimini dei testimoni di Geova, frequentata da tutta la famiglia della vittima. Lo ha riferito alla Corte d'Assise che sta processando Louis Dassilva, nella ripresa di udienza pomeridiana, Davide Mingucci, uno degli anziani dei testimoni di Geova di Marebello.     Sui contenuti dei messaggi e della situazione della famiglia Paganelli e di Giuliano Saponi, figlio della vittima e marito della Bianchi, legata da una relazione con l'imputato Dassilva, l'anziano si è quasi sempre appellato al segreto confessionale. "Dei problemi della famiglia Saponi non mi informò Pierina ma altre persone", ha detto il testimone. Sia il pm Daniele Paci che gli avvocati della difesa, Riario Fabbri e Andrea Guidi, hanno insistito sul chiedere se il 4 ottobre del 2023, ossia il giorno in cui Pierina fu ritrovata cadavere nel garage di via del Ciclamino, vi fosse in programma una riunione del comitato giudiziario, a carico di Manuela Bianchi, in seno alla congregazione dei testimoni di Geova.     Il punto in questione è che il tradimento della Bianchi con Dassilva sarebbe potuto essere motivo di allontanamento della donna dalla congregazione "per cui gli altri testimoni di Geova smettono di avere un rapporto sociale con chi viene allontanato, ma i rapporti familiari continuano come prima", ha spiegato l'anziano.     Una circostanza molto temuta, secondo la Procura, da Bianchi che ne aveva messo al corrente lo stesso Dassilva al quale la donna la sera dell'omicidio inviò una serie di messaggi sulla riunione della commissione giudiziaria che si sarebbe tenuta all'indomani. Sentito anche un altro anziano della congregazione Andrea Mengucci. "Il tradimento è un peccato grave?" è stato chiesto dal difensore Andrea Guidi e affermativa è stata la risposta del testimone. "Manuela Bianchi non è più testimone di Geova dal gennaio 2024", ha specificato il testimone. L'udienza è stata poi aggiornata al 17 novembre alle 9 per sentire Giuliano Saponi, e il fratello della nuora Loris Bianchi.