13 DICEMBRE 2024

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13 DICEMBRE 2024 - 13:28


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BOLOGNA: Giovani picchiano e rapinano due rider, un arresto

Due fratelli pakistani di 25 e 19 anni, che stavano svolgendo il loro lavoro di rider, sono stati aggrediti e rapinati da un gruppetto di nordafricani con colpi di spranga, calci e pugni. L'episodio è successo ieri pomeriggio, a Bologna, all'ingresso pedonale del parco della Montagnola. Uno degli aggressori è stato arrestato, si tratta di un 22enne tunisino, irregolare, con diversi precedenti penali per spaccio, furto aggravato e danneggiamento. Le 'volanti' della Questura sono intervenute attorno alle 17.30 dopo aver ricevuto alcune chiamate che segnalavano l'aggressione. Parlando con le vittime i poliziotti hanno ricostruito che il rider 25enne era stato fermato da 5-6 giovani, tra i 18 e i 22 anni, che gli avevano chiesto se volesse acquistare della sostanza stupefacente. Al suo rifiuto il gruppo lo ha colpito con calci e pugni, facendolo cadere a terra, e uno degli aggressori ha utilizzato anche una spranga di ferro presa da un vicino cantiere in via Indipendenza. I rapinatori gli hanno sottratto quindi 800 euro, il ricavato delle consegne, e hanno provato anche a rubargli la bicicletta, senza però riuscirci. Nel frattempo è arrivato anche il 19enne, che ha provato a difendere il fratello, ma è stato picchiato pure lui e poi il gruppetto è scappato. Nella fuga, però, uno degli aggressori ha perso un documento (una dichiarazione di ospitalità in una comunità d'accoglienza di Reggio Emilia) e questo ha consentito agli agenti di diramare subito la sua foto. Poco dopo, l'uomo, 22enne tunisino, è stato rintracciato in stazione dalla Polfer e quindi arrestato per rapina pluriaggravata e lesioni personali in concorso con ignoti. Le due vittime lo hanno riconosciuto, spiegando che era stato lui a utilizzare la spranga. Soccorsi e portati in ospedale, uno dei due fratelli, il 19enne, ha riportato la frattura del perone (30 giorni di prognosi), mentre il 25enne una ferita alla testa (7 giorni di prognosi).




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BOLOGNA: Inaugurazione anno giudiziario, protesta contro la separazione delle carriere

Anche a Bologna i magistrati hanno protestato, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte d’Appello, contro la riforma che prevede la separazione delle carriere. Critici anche il presidente dell’assise e il procuratore generale Protesta delle toghe contro la riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere, fuori dalla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della corte d’appello anche a Bologna. Prima presidio in circa 150 con Costituzione tra le mani, cartelli e coccarde tricolore, poi l’abbandono della sala al momento dell’intervento del rappresentante del ministero, Davide Galli. Per l’Anm si tratta di una riforma “punitiva” e che “indebolirà la magistratura e il suo autogoverno”. “Secondo noi altera gli equilibri democratici previsti dal costituente, prevediamo anche uno sciopero il 27 febbraio” annuncia Eleonora Pirillo, presidente regionale dell’associazione dei magistrati. Il procuratore generale Paolo Fortuna la definisce “inutile”, esortando il ministro Nordio a puntare “sui veri problemi per i cittadini”, dai tempi della giustizia alla carenza di personale. “Evitare sovrapposizione di riforme continue” l’appello del presidente della corte nella sua relazione. Calano le pendenze ma ci sono problemi d’organico anche nella relazione del procuratore generale. Nell’ultimo anno, 308 i reati iscritti per “codice rosso”, in lieve calo, ma coi reati di violenza di genere che salgono dell’11%. Aumentano anche i reati contro il patrimonio, quelli da parte di minori e per omicidio colposo sul lavoro: 38 i procedimenti in regione e 42 vittime, 26 l’anno precedente. “C’è l’attesa che il ministero svolta finalmente la sua funzione di supporto all’attività giudiziaria -commenta il presidente Giuseppe De Rosa -. A Bologna abbiamo anche gravi problemi di edilizia giudiziaria ma nonostante questo lo smaltimento dell’arretrato procede come previsto. Occorrono però necessariamente da un lato un’idea di organizzazione che per il momento non vedo e investimenti adeguati dall’altro”.