2 NOVEMBRE 2024

13:52

NOTIZIA DI CRONACA

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2 NOVEMBRE 2024 - 13:52


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RIMINI: Taglia il braccialetto elettronico e minaccia di morte la ex compagna

Ha telefonato al numero fisso della Questura per auto denunciarsi: "vado ad uccidere la mia ex moglie e la mia ex suocera". Poi ha riagganciato ed ha rotto il braccialetto elettronico. Era infatti sottoposto alla misura degli arresti domiciliari con l'accusa di maltrattamenti in famiglia - con tanto di braccialetto elettronico - un 40enne albanese arrestato ieri dalla Polizia di Stato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Nello specifico, verso le ore 19.30 di ieri, la Sala Operativa della Questura di Rimini, ha inviato una volante presso un'abitazione nella zona di Marebello perché l'uomo era in uno stato di forte agitazione. Gli agenti della Volante giunti sul posto per controllare l'effettiva manomissione del dispositivo sono stati subito aggrediti dal 40enne che in uno stato di rabbia incontrollabile ha attaccato fisicamente con calci e pugni i poliziotti lanciandogli addosso il braccialetto elettronico tagliato di netto. Gli operanti con non poca fatica sono riusciti ad immobilizzarlo applicandogli le manette di sicurezza ed accompagnandolo nell'autovettura di servizio e poi in Questura. Durante l'attività di polizia giudiziaria, presso gli uffici, l'uomo ha poi continuato a dare in escandescenza, procurandosi ferite autolesive al capo e, in presenza degli operatori, a urlare minacce di morte nei confronti della ex compagna. L'uomo è stato tratto in arresto con l'accusa di atti persecutori, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale e tentata evasione e poi trattenuto nelle camere di sicurezza in attesa dell'udienza per direttissima.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

BOLOGNA: Domiciliari per l'omicidio della vigilessa, Gip, "a casa non si ripeterebbe"

I fatti, cioè l'omicidio della vigilessa 33enne Sofia Stefani, sono accaduti in un contesto ritenuto molto particolare, in una relazione extraconiugale definita ormai satura ed esasperata, che ha portato all'epilogo del 16 maggio. Condizioni, secondo il Gip Domenico Truppa che ha concesso i domiciliari con braccialetto elettronico a Giampiero Gualandi, ex comandante della polizia locale di Anzola Emilia (Bologna), che non pare possano ripetersi in ambito domestico, né con la moglie né con altre persone che, in ogni caso, non potrebbero entrare in contatto con lui. La perdita di autocontrollo, in altri termini, per il giudice è sostenibile in una situazione di pressione emotiva e di stress che l'ambiente domestico non esibisce né genera, né si può pronosticare che possa insorgere. L'omicidio è avvenuto nell'ufficio di Gualandi, e Stefani è stata uccisa da un colpo partito dalla pistola di ordinanza dell'ex collega. Lui si è difeso dicendo che è stato uno sparo accidentale, durante una colluttazione. La Procura invece gli contesta l'omicidio volontario aggravato e ha chiesto il giudizio immediato. Nell'ordinanza, emessa con il parere negativo della Procura di Bologna (Pm Stefano Dambruoso) e della difesa dei familiari della vittima (avvocato Andrea Speranzoni), il giudice sottolinea anche come Gualandi, 63enne, sia un soggetto non più giovane, pienamente radicato nel territorio, con famiglia di riferimento, attività lavorativa consolidata e un percorso professionale ben noto e conosciuto tra i pubblici uffici. Condizioni che non possono che portare ad una prognosi favorevole di adeguato autocontrollo per le prescrizioni previste dai domiciliari. L'indagato peraltro è ancora in carcere, in attesa della disponibilità del dispositivo elettronico.