2 NOVEMBRE 2024

12:11

NOTIZIA DI CRONACA

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2 NOVEMBRE 2024 - 12:11


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BOLOGNA: Titolare 'occulto' di una tabaccheria, sequestri per 500mila euro

Una tabaccheria, un'autovettura e diversi conti correnti, per un valore totale di circa 500mila euro. Sono i beni sequestrati dal Tribunale di Bologna, sezione misure di prevenzione, a un 54enne italiano, definito 'pluripregiudicato' dalla Polizia di Stato che ha dato esecuzione al provvedimento. L'uomo, secondo quanto ricostruisce la Questura, a partire dagli anni Novanta avrebbe commesso vari reati contro il patrimonio e più di recente, in veste di titolare occulto di una tabaccheria in zona San Donato, avrebbe collocato ingenti somme di denaro contante, ritenute di provenienza illecita, nei circuiti legali dell'economia. Attraverso l'alternarsi di investimenti e disinvestimenti in questa attività di autoriciclaggio, il 54enne si sarebbe garantito nel tempo e fino ad oggi elevati guadagni, oltre a maggiori chances lavorative, per se stesso e per il proprio nucleo familiare. La polizia è arrivata a lui nel corso delle attività di monitoraggio che vengono svolte su soggetti già noti alle forze dell'ordine, per cercare eventuali patrimoni acquisiti in modo indebito, in quanto frutto diretto o indiretto di attività illecite. Nel caso specifico, gli investigatori della sezione misure patrimoniali della divisione anticrimine hanno evidenziato un nesso cronologico tra i guadagni ottenuti con attività illecite e l'acquisizione della tabaccheria, che sebbene non intestata al 54enne è stata per questo posta sotto sequestro. Il provvedimento dei beni è scattato anche perché, dagli accertamenti, è emersa una sospetta sproporzione tra tenore di vita, reddito dichiarato e attività svolta.




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BOLOGNA: Domiciliari per l'omicidio della vigilessa, Gip, "a casa non si ripeterebbe"

I fatti, cioè l'omicidio della vigilessa 33enne Sofia Stefani, sono accaduti in un contesto ritenuto molto particolare, in una relazione extraconiugale definita ormai satura ed esasperata, che ha portato all'epilogo del 16 maggio. Condizioni, secondo il Gip Domenico Truppa che ha concesso i domiciliari con braccialetto elettronico a Giampiero Gualandi, ex comandante della polizia locale di Anzola Emilia (Bologna), che non pare possano ripetersi in ambito domestico, né con la moglie né con altre persone che, in ogni caso, non potrebbero entrare in contatto con lui. La perdita di autocontrollo, in altri termini, per il giudice è sostenibile in una situazione di pressione emotiva e di stress che l'ambiente domestico non esibisce né genera, né si può pronosticare che possa insorgere. L'omicidio è avvenuto nell'ufficio di Gualandi, e Stefani è stata uccisa da un colpo partito dalla pistola di ordinanza dell'ex collega. Lui si è difeso dicendo che è stato uno sparo accidentale, durante una colluttazione. La Procura invece gli contesta l'omicidio volontario aggravato e ha chiesto il giudizio immediato. Nell'ordinanza, emessa con il parere negativo della Procura di Bologna (Pm Stefano Dambruoso) e della difesa dei familiari della vittima (avvocato Andrea Speranzoni), il giudice sottolinea anche come Gualandi, 63enne, sia un soggetto non più giovane, pienamente radicato nel territorio, con famiglia di riferimento, attività lavorativa consolidata e un percorso professionale ben noto e conosciuto tra i pubblici uffici. Condizioni che non possono che portare ad una prognosi favorevole di adeguato autocontrollo per le prescrizioni previste dai domiciliari. L'indagato peraltro è ancora in carcere, in attesa della disponibilità del dispositivo elettronico.