5 OTTOBRE 2024

11:23

NOTIZIA DI CRONACA

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5 OTTOBRE 2024 - 11:23


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ROMAGNA: Alluvione, sopralluogo del Pm di Ravenna a Traversara | VIDEO

“Accelerare le opere di ripristino a Traversara”. È quanto chiesto dalla Coldiretti di Ravenna dopo l’ennesima esondazione nella piccola frazione di Bagnacavallo colpita dalla rottura del fiume Lamone nelle ultime settimane. La prima volta tra il 17 e 18 settembre, la seconda, più recente, tra giovedì e venerdì, quando l’acqua è fuoriuscita da una dalla nell’argine in corso di ricostruzione ed ha allagato il paese e la campagna circostante. “Ora”, prosegue Coldiretti, “oltre a dover fare i conti con strutture e abitazioni nuovamente allagate, c’è il rischio concreto di perdere i raccolti di kiwi, pere e mele”. Proprio a Traversara si è recato il pm di Ravenna, Francesco Coco, nella mattinata di venerdì, dove è titolare delle due inchieste aperte per disastro colposo contro ignoti sui tre eventi alluvionali che hanno flagellato il Ravennate in appena un anno e mezzo. Farà invece tappa nel Forlivese il commissario Figliuolo, in visita a Premilcuore e Portico nella giornata di mercoledì, gli unici due comuni dove ancora non si era recato. Il generale inizierà con il sopralluogo lungo la strada provinciale 55 verso Marradi e alla frana di Caprile, per la quale sono stati stanziati 5,2 milioni di euro. Nel pomeriggio Figliuolo si sposterà al podere Camairano, dove il terreno è franato interrompendo il collegamento tra Premilcuore e Santa Sofia.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

RIMINI: "Omicidio del bilanciere", condanna definitiva a 23 anni di carcere

Per il caso dell'"omicidio del bilanciere", la Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la sentenza della Corte di appello di Bologna nei confronti Edi Zegarac, 54 anni, condannato a 23 anni di reclusione per l'assassinio di Nicola Donadio, di 50, avvenuto il 12 gennaio 2022 a Misano Adriatico (Rimini). La Corte d'appello di Bologna aveva condannato l'imputato, difeso dall'avvocato Massimiliano Orrù, a 23 anni aumentando la pena emessa dalla Corte d'assise di Rimini che invece lo aveva condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione. Le parti civili, ossia le quattro figlie e la moglie di Donadio, originario di Chiaromonte (Potenza), avevano impugnato la sentenza di primo grado. Così anche il sostituto procuratore di Rimini, Davide Ercolani che in primo grado aveva contestato ritenendole sussistenti le aggravanti di futili motivi e minorata difesa. La Corte di Bologna aveva riconosciuto la aggravanti eliminando lo sconto di pena. Sentenza che con il rigetto della Cassazione diventa definitiva. Quello del bilanciere era stato un omicidio risolto in meno di 24 ore perché, la stessa vittima, ritrovata agonizzante, aveva dato ai carabinieri il nome del killer. "E' stato Edi. E' stato lui", prima di perdere i sensi, aveva avuto la forza di dire Donadio, colpito numerose volte al capo con un bilanciere d'acciaio. Non era morto subito e all'arrivo dei carabinieri del Nor di Riccione era stato in grado di parlare e prima di spirare aveva indicato la porta del bagno dove ancora si nascondeva il killer. Zegarac, quando aveva riaperto la porta del bagno in lacrime, aveva confessato subito.