31 OTTOBRE 2024

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NOTIZIA DI CRONACA

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31 OTTOBRE 2024 - 10:02


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FORLI': Senza cinture e droga in auto, arrestati due spacciatori | FOTO

La polizia di Forlì ha arrestato due uomini, padre e figlio rispettivamente di 53 e 25 anni, sorpresi in possesso di un ingente quantitativo di droga a bordo della loro auto. E’ accaduto lungo la diramazione di Ravenna dell’autostrada A/14, quando una pattuglia Autostradale di Forlì, notando la macchina con a bordo i due senza le cinture di sicurezza allacciate, ha deciso di procedere a controllo all’interno dell’Area di Servizio. All’apertura del portellone del bagagliaio i poliziotti sono stati investiti da un fortissimo odore di cannabis, subito individuato all’interno di un borsone ripartito in panetti e in sacchi neri pieni di infiorescenze vegetali. I due avevano circa 10.000 euro in contanti, 400 grammi di hashish, poco più di mezzo chilo di marijuana e alcuni grammi di cocaina. Nelle abitazioni dei due sono stati rinvenuti anche alcuni bilancini di precisione, altro mezzo chilo circa di marijuana e altri 1950 euro in contanti. Lo stupefacente una volta immesso sulle piazze di spaccio avrebbe potuto fruttare fino a 6.000 euro.




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CESENA: Inscenarono funerale durante unione gay, tutti prescritti ex forzanuovisti

Si chiude con un proscioglimento per intervenuta prescrizione la vicenda giudiziaria legata al controverso 'funerale simbolico' inscenato da militanti di Forza Nuova durante una cerimonia di unione civile tra due uomini, celebrata a Cesena il 5 febbraio 2017. Il Tribunale di Forlì, riunito in composizione collegiale, ha dichiarato oggi il non doversi procedere nei confronti di tutti gli imputati. All’epoca dei fatti, l’azione – con tanto di bara e corteo funebre – sollevò forti polemiche a livello locale e nazionale, venendo immediatamente bollata come offensiva e omofoba. La Procura di Forlì aprì un fascicolo ipotizzando la violazione della Legge Mancino, che punisce atti discriminatori motivati da odio razziale o omofobico. In primo grado, però, il Tribunale escluse la sussistenza della violazione della legge 205/1993, assolvendo gli imputati da tale accusa. Tra loro anche Mirco Ottaviani, oggi dirigente del Movimento Nazionale La Rete dei Patrioti, difeso dagli avvocati Mario Giancaspro e Tommaso Golini, che assistevano complessivamente otto dei dieci imputati. Tuttavia, nel corso dell’ultima udienza del processo di primo grado, era stato loro contestato anche il reato di diffamazione con altro mezzo di pubblicità, accusa che portò a una condanna. La Corte d’Appello di Bologna, lo scorso ottobre, aveva annullato la sentenza di condanna per un vizio procedurale: agli imputati assenti non era stato notificato l’estratto del verbale d’udienza contenente la nuova imputazione, fatto che ha comportato la nullità dell’intero procedimento per difetto di contestazione.