31 OTTOBRE 2024

13:36

NOTIZIA DI CRONACA

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31 OTTOBRE 2024 - 13:36


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FORLÌ: Hashish e cocaina in casa, due arresti

Importante colpo al traffico di droga nell’area forlivese: due italiani, rispettivamente di 49 e 51 anni, sono stati arrestati con l'accusa di "detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti". Nel corso di un'operazione congiunta, scattata nella tarda serata del secondo weekend di ottobre, i carabinieri della Stazione di Castrocaro Terme e della Sezione Operativa di Forlì hanno rinvenuto nella loro abitazione 12,6 kg di hashish e 100 g di cocaina, oltre a strumenti per il confezionamento delle dosi.

Il materiale, sequestrato e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, ha condotto il GIP del Tribunale di Forlì a disporre la detenzione in carcere per il 49enne, mentre il 51enne è stato posto agli arresti domiciliari.

Le indagini, ancora in corso, hanno permesso di individuare una rete di soggetti collegati agli arrestati, attiva nella vallata, e di ricostruire dettagliatamente la loro attività illecita. Durante ulteriori perquisizioni, condotte all’alba del weekend successivo in diversi comuni del forlivese, sono stati sequestrati anche cocaina rosa, hashish e marijuana.




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BARCELLONA: Cavallari tradito dal cellulare, caccia ai complici | VIDEO

Si trova in carcere in spagna in attesa dell’estradizione Andrea Cavallari, dopo la fuga durante le festa di laurea. Nel frattempo emergono altri dettagli sul suo arresto, mentre prosegue la ricerca dei complici. È stato un telefonino a tradire Andrea Cavallari, il 26enne modenese condannato per la strage di Corinaldo ed evaso il 3 luglio scorso dal carcere della Dozza di Bologna durante un permesso premio concesso per la sua laurea. Dopo giorni di ricerche, la sua fuga si è conclusa in un albergo a Lloret de Mar, in Spagna. Tutto è iniziato con le immagini di una festa in famiglia. Le telecamere di sorveglianza di un ristorante in cui Cavallari stava pranzando con i parenti dopo la discussione della tesi lo hanno ripreso mentre usava un telefonino. Gli investigatori, attraverso l'analisi delle immagini, sono riusciti a identificare l'apparecchio e intercettarne il numero. Da lì hanno seguito i movimenti del latitante, tracciandone lo spostamento da Bolognaa fino a Barcellona, per poi arrivare all'albergo della Costa Brava dove è stato bloccato. Ma il telefonino non è stato l’unico errore fatale. Fondamentale per la sua localizzazione è stata anche la pista del denaro. Durante la latitanza Cavallari ha utilizzato una carta di credito intestata a una donna, dove erano stati depositati migliaia di euro. I pagamenti hanno permesso agli investigatori di restringere il campo. Al momento dell’arresto, Cavallari era in possesso del cosiddetto “kit del fuggiasco”: documenti falsi, soldi falsi (almeno 800 euro in banconote da 20 euro contraffatte) e la carta di credito usata per tutte le spese. Elementi che confermano l’ipotesi, ora al vaglio degli inquirenti, di una rete di fiancheggiatori che avrebbe supportato l’evasione e la fuga all’estero. Non è escluso che alcuni complici possano essere stati conosciuti durante la detenzione alla Dozza. L’attenzione delle autorità è ora rivolta proprio a identificare e rintracciare questi possibili complici. Attendendo anche il ritorno in Italia, che avverrà tra pochi giorni.