31 OTTOBRE 2024

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31 OTTOBRE 2024 - 13:25


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BOLOGNA: Somministrazione illegale di alcolici, chiuso circolo in via Cartoleria

La Polizia di Stato di Bologna, in collaborazione con la Polizia Locale – Reparto Commerciale, ha disposto la sospensione di un circolo di via Cartoleria, al civico 4, per attività di somministrazione di alimenti e bevande senza le necessarie autorizzazioni. Il provvedimento, notificato nel pomeriggio di ieri, è stato emesso ai sensi dell’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.), con l’obiettivo di garantire la sicurezza e la moralità pubblica.

L’indagine ha preso il via lo scorso 27 ottobre, quando gli agenti, durante un controllo, hanno rilevato che all'interno del circolo circa trenta persone stavano ascoltando musica diffusa da un impianto professionale e consumavano bevande alcoliche. Le verifiche hanno messo in luce anche irregolarità relative all'accesso al locale: chiunque poteva diventare socio del circolo pagando la quota di iscrizione sul momento, senza essere informato sugli obiettivi dell'associazione e senza leggere lo statuto. Questo modus operandi, come specificato nella Circolare Ministeriale n. 559 del 1996, configura il circolo come un pubblico esercizio, soggetto dunque all’obbligo di licenza, di cui il titolare era però sprovvisto.

Per questi motivi, e su disposizione del Questore di Bologna, il circolo è stato chiuso per sette giorni a partire dalla data di notifica. La misura, spiegano le autorità, è finalizzata a tutelare la sicurezza e la moralità pubblica, impedendo il proseguimento di un'attività considerata abusiva e priva delle necessarie condizioni di sicurezza per i soci.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

RIMINI: "Omicidio del bilanciere", condanna definitiva a 23 anni di carcere

Per il caso dell'"omicidio del bilanciere", la Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la sentenza della Corte di appello di Bologna nei confronti Edi Zegarac, 54 anni, condannato a 23 anni di reclusione per l'assassinio di Nicola Donadio, di 50, avvenuto il 12 gennaio 2022 a Misano Adriatico (Rimini). La Corte d'appello di Bologna aveva condannato l'imputato, difeso dall'avvocato Massimiliano Orrù, a 23 anni aumentando la pena emessa dalla Corte d'assise di Rimini che invece lo aveva condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione. Le parti civili, ossia le quattro figlie e la moglie di Donadio, originario di Chiaromonte (Potenza), avevano impugnato la sentenza di primo grado. Così anche il sostituto procuratore di Rimini, Davide Ercolani che in primo grado aveva contestato ritenendole sussistenti le aggravanti di futili motivi e minorata difesa. La Corte di Bologna aveva riconosciuto la aggravanti eliminando lo sconto di pena. Sentenza che con il rigetto della Cassazione diventa definitiva. Quello del bilanciere era stato un omicidio risolto in meno di 24 ore perché, la stessa vittima, ritrovata agonizzante, aveva dato ai carabinieri il nome del killer. "E' stato Edi. E' stato lui", prima di perdere i sensi, aveva avuto la forza di dire Donadio, colpito numerose volte al capo con un bilanciere d'acciaio. Non era morto subito e all'arrivo dei carabinieri del Nor di Riccione era stato in grado di parlare e prima di spirare aveva indicato la porta del bagno dove ancora si nascondeva il killer. Zegarac, quando aveva riaperto la porta del bagno in lacrime, aveva confessato subito.