30 OTTOBRE 2024

14:11

NOTIZIA DI CRONACA

DI

406 visualizzazioni


30 OTTOBRE 2024 - 14:11


NOTIZIA DI CRONACA

DI

406 visualizzazioni



RAVENNA: Controlli in zona ferroviaria, arresti e denunce della polizia

La polizia di Ravenna nei giorni scorsi ha setacciato luoghi ed esercizi pubblici in prossimità della stazione ferroviaria e ha controllato 60 persone e verificato 24 veicoli, senza riscontrare infrazioni.

L’altra sera un cittadino, che aveva notato dei giovani armeggiare vicino a diversi veicoli in sosta in un vicolo del centro, ha chiamato la polizia e sono stati fermati due minorenni, trovati in possesso di un cutter ed alcuni oggetti, tra i quali un sacchetto contenente diverse decine di medagliette dorate raffiguranti la Vergine Maria. Gli immediati accertamenti hanno permesso di verificare che erano state trafugate dall’interno di un furgone e riconosciute dal proprietario che su richiesta degli operatori si era recato subito sul posto.

Sempre in relazione al quartiere interessato dai controlli, la Divisione Anticrimine ha svolto una mirata istruttoria ai fini dell’emissione di una misura di prevenzione nei confronti di un soggetto straniero, abituale frequentatore di diversi locali pubblici, arrestato alcuni giorni prima per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, nonché per porto abusivo d’arma.  

La Squadra Mobile, al termine di approfondimenti finalizzati al rintraccio e cattura di soggetti sui quali pendono provvedimenti giudiziari restrittivi per espiazione pena, ha rintracciato nella medesima serata un cittadino nord africano sul quale pendeva un ordine di carcerazione a seguito di condanna a tre anni e 5 mesi di detenzione per reati inerenti lo spaccio e traffico di droga.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

RIMINI: "Omicidio del bilanciere", condanna definitiva a 23 anni di carcere

Per il caso dell'"omicidio del bilanciere", la Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la sentenza della Corte di appello di Bologna nei confronti Edi Zegarac, 54 anni, condannato a 23 anni di reclusione per l'assassinio di Nicola Donadio, di 50, avvenuto il 12 gennaio 2022 a Misano Adriatico (Rimini). La Corte d'appello di Bologna aveva condannato l'imputato, difeso dall'avvocato Massimiliano Orrù, a 23 anni aumentando la pena emessa dalla Corte d'assise di Rimini che invece lo aveva condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione. Le parti civili, ossia le quattro figlie e la moglie di Donadio, originario di Chiaromonte (Potenza), avevano impugnato la sentenza di primo grado. Così anche il sostituto procuratore di Rimini, Davide Ercolani che in primo grado aveva contestato ritenendole sussistenti le aggravanti di futili motivi e minorata difesa. La Corte di Bologna aveva riconosciuto la aggravanti eliminando lo sconto di pena. Sentenza che con il rigetto della Cassazione diventa definitiva. Quello del bilanciere era stato un omicidio risolto in meno di 24 ore perché, la stessa vittima, ritrovata agonizzante, aveva dato ai carabinieri il nome del killer. "E' stato Edi. E' stato lui", prima di perdere i sensi, aveva avuto la forza di dire Donadio, colpito numerose volte al capo con un bilanciere d'acciaio. Non era morto subito e all'arrivo dei carabinieri del Nor di Riccione era stato in grado di parlare e prima di spirare aveva indicato la porta del bagno dove ancora si nascondeva il killer. Zegarac, quando aveva riaperto la porta del bagno in lacrime, aveva confessato subito.