25 OTTOBRE 2024

13:30

NOTIZIA DI CRONACA

DI

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25 OTTOBRE 2024 - 13:30


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FORLI': Maltrattamenti e atti persecutori, arrestato un uomo

Nei giorni scorsi la polizia di Forlì ha arrestato un giovane forlivese, per i reati di maltrattamenti ed atti persecutori a danno di due ragazze. Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia di una delle vittime che si è presentata in Questura con un referto medico per maltrattamenti. La donna ha riferito di aver terminato da poco la relazione con un giovane, scelta maturata dalla vittima per le violenze, minacce ed aggressioni subite nel corso del rapporto. E’ stato attivato quindi il “codice rosso” a tutela della donna e gli investigatori della Squadra Mobile hanno avviato le indagini. E’ emersa la particolare morbosità del rapporto sentimentale, fatto di privazioni di ogni contatto sociale con altre persone e di un clima di terrore, con minacce, insulti ed umiliazioni. Dalle decine di testimonianze raccolte dagli inquirenti che hanno sentito giovani e giovanissimi della città, sono emerse anche minacce di morte e molestie verso un’altra giovane donna, anch’ella costretta a subire nel corso del tempo un analogo clima di terrore mai denunciato per timore di ritorsioni. Gli inquirenti hanno documentato gravi condotte da parte dell’uomo nei confronti di numerosi giovani ragazzi: questi ultimi, infatti, sono stati aggrediti, picchiati e minacciati di morte per il semplice “aver parlato” con le “sue” donne. Alla luce dell’elevato profilo criminale che il Giudice per le indagini preliminari, accogliendo le richieste dalla Procura, ha evidenziato una totale incapacità di autocontrollo e che l’autore “in ragione della incapacità dimostrata di controllare i propri impulsi violenti ed aggressivi, esternati anche in presenza di terze persone, possa commettere delitti della stessa specie” ed ha ordinato quindi gli arresti domiciliari.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

RIMINI: "Omicidio del bilanciere", condanna definitiva a 23 anni di carcere

Per il caso dell'"omicidio del bilanciere", la Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la sentenza della Corte di appello di Bologna nei confronti Edi Zegarac, 54 anni, condannato a 23 anni di reclusione per l'assassinio di Nicola Donadio, di 50, avvenuto il 12 gennaio 2022 a Misano Adriatico (Rimini). La Corte d'appello di Bologna aveva condannato l'imputato, difeso dall'avvocato Massimiliano Orrù, a 23 anni aumentando la pena emessa dalla Corte d'assise di Rimini che invece lo aveva condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione. Le parti civili, ossia le quattro figlie e la moglie di Donadio, originario di Chiaromonte (Potenza), avevano impugnato la sentenza di primo grado. Così anche il sostituto procuratore di Rimini, Davide Ercolani che in primo grado aveva contestato ritenendole sussistenti le aggravanti di futili motivi e minorata difesa. La Corte di Bologna aveva riconosciuto la aggravanti eliminando lo sconto di pena. Sentenza che con il rigetto della Cassazione diventa definitiva. Quello del bilanciere era stato un omicidio risolto in meno di 24 ore perché, la stessa vittima, ritrovata agonizzante, aveva dato ai carabinieri il nome del killer. "E' stato Edi. E' stato lui", prima di perdere i sensi, aveva avuto la forza di dire Donadio, colpito numerose volte al capo con un bilanciere d'acciaio. Non era morto subito e all'arrivo dei carabinieri del Nor di Riccione era stato in grado di parlare e prima di spirare aveva indicato la porta del bagno dove ancora si nascondeva il killer. Zegarac, quando aveva riaperto la porta del bagno in lacrime, aveva confessato subito.