2 OTTOBRE 2024

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NOTIZIA DI CRONACA

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2 OTTOBRE 2024 - 18:41


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BOLOGNA: Ancora un accoltellamento in zona stazione

Un altro fatto di sangue è avvenuto nel pomeriggio nei pressi della stazione di Bologna, poco lontano dalla piazza XX Settembre che la notte del 25 settembre è stata teatro dell'omicidio di Mamadou Sangare, 26enne originario della Costa d'Avorio. L'aggressione di oggi è avvenuta in via Gramsci, a pochi metri dall'ingresso delle scuole De Amicis, in circostanze ancora da chiarire. Un 24enne nato in Gambia è stato trovato riverso a terra con una ferita da arma da taglio a una gamba. Sono intervenuti 118 e polizia. Il ferito, regolare in Italia ma con precedenti, è stato portato all'ospedale Maggiore in codice di media gravità. A colpirlo, da una prima ricostruzione della polizia, sarebbe stato uno sconosciuto e il movente è ancora da verificare.




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CESENA: Inscenarono funerale durante unione gay, tutti prescritti ex forzanuovisti

Si chiude con un proscioglimento per intervenuta prescrizione la vicenda giudiziaria legata al controverso 'funerale simbolico' inscenato da militanti di Forza Nuova durante una cerimonia di unione civile tra due uomini, celebrata a Cesena il 5 febbraio 2017. Il Tribunale di Forlì, riunito in composizione collegiale, ha dichiarato oggi il non doversi procedere nei confronti di tutti gli imputati. All’epoca dei fatti, l’azione – con tanto di bara e corteo funebre – sollevò forti polemiche a livello locale e nazionale, venendo immediatamente bollata come offensiva e omofoba. La Procura di Forlì aprì un fascicolo ipotizzando la violazione della Legge Mancino, che punisce atti discriminatori motivati da odio razziale o omofobico. In primo grado, però, il Tribunale escluse la sussistenza della violazione della legge 205/1993, assolvendo gli imputati da tale accusa. Tra loro anche Mirco Ottaviani, oggi dirigente del Movimento Nazionale La Rete dei Patrioti, difeso dagli avvocati Mario Giancaspro e Tommaso Golini, che assistevano complessivamente otto dei dieci imputati. Tuttavia, nel corso dell’ultima udienza del processo di primo grado, era stato loro contestato anche il reato di diffamazione con altro mezzo di pubblicità, accusa che portò a una condanna. La Corte d’Appello di Bologna, lo scorso ottobre, aveva annullato la sentenza di condanna per un vizio procedurale: agli imputati assenti non era stato notificato l’estratto del verbale d’udienza contenente la nuova imputazione, fatto che ha comportato la nullità dell’intero procedimento per difetto di contestazione.