BOLOGNA: Salute mentale, quattro giorni per parlarne senza pregiudizi | VIDEO
Quattro giorni per confrontarsi sulla salute mentale, oltre ogni pregiudizio. È l'obiettivo dell'iniziativa “Recovery Talks” presentata dall'ateneo di Bologna insieme ad Ausl, Comune e Città metropolitana. Si tratta di un tema diventato centrale per molti dopo la pandemia, soprattutto per i più giovani, anche se la curva di crescita delle richieste di sostegno sembrerebbe essersi stabilizzata
Quattro appuntamenti aperti dedicati alla salute mentale, con laboratori, proiezioni, conferenze, mostre e un aperitivo freudiano, organizzati per il terzo anno da Alma Mater, Ausl, Comune e Città metropolitana di Bologna. Presentato in Ateneo, in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, nonché per i cento anni dalla nascita dello psichiatra che ne ha rivoluzionato l'approccio, Franco Basaglia, “Recovery Talks, percorsi per la città”, ovvero un'occasione unica nel suo genere, sottolinea il rettore Molari, per parlare, riflettere e confrontarsi sul disagio mentale oltre ogni pregiudizio. Un tema diventato centrale dopo la pandemia, soprattutto per i più giovani, ma non solo. “Abbiamo avuto un aumento di richieste di supporto psicologico, abbiamo attivato diversi percorsi, sia sugli che studenti che su tutto il personale, e devo dire che dopo un inizio con richieste molto alte, adesso per fortuna abbiamo avuto una leggera riduzione di queste richieste soprattutto nell'ultimo anno, però sicuramente le fasce più giovani sono quelle che hanno più subito il periodo pandemico” conferma proprio Giovanni Molari. Paolo Bordon, direttore generale dell'Ausl bolognese, aggiunge: “Noi abbiamo un'offerta sia di tipo ospedaliero che territoriale, certamente quella territoriale, che è quella più adattabile alle esigenze della comunità, in questi anni ha avuto una spinta. Adesso questa curva di crescita sembra stabilizzata resta un tema molto delicato, su cui l'azienda è impegnata per garantire e potenziare i servizi”. Il programma degli eventi terminerà giovedì 17 ottobre, ma tenere alta l'attenzione sulla salute mentale rimane priorità di tutti i giorni, anche per chi opera nel settore della sanità. “Certamente il post Covid nei reparti ad alta intensità ha lasciato delle scorie negative -conclude Bordon- e questo è stato gestito e in parte rientrato, però sono momenti che coinvolgono più unità operative. Abbiamo a volte sotto pressione da questo punto di vista i pronto soccorso, ad esempio, o le stesse strutture che lavorano nell'ambito della salute mentale”.
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