1 OTTOBRE 2024

11:12

NOTIZIA DI CRONACA

DI

1357 visualizzazioni


1 OTTOBRE 2024 - 11:12


NOTIZIA DI CRONACA

DI

1357 visualizzazioni



RIMINI: Caso Pierina, Gip, “testimonianze si portano in aula non in Tv” | VIDEO

Il gip del tribunale di Rimini ha ordinato nuove perizie tecniche per individuare l’assassino di Pierina Paganelli. E ha chiesto a tutte le parti del procedimento di portare le proprie testimonianze in aula e non in televisione.

 

Strigliata del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Rimini, Vinicio Cantarini, a tutte le parti, da chi accusa a chi difende, affinché portino le loro testimonianze in aula e non in televisione. La richiesta è avvenuta durante l’udienza di lunedì per la nomina del perito che dovrà esaminare i dispositivi elettronici – due smartphone, smartwatch e due laptop - sequestrati a Louis Dassilva, il 34enne senegalese in carcere dal 16 luglio scorso, accusato dell'omicidio di Pierina Paganelli.

Verranno esaminati tramite i dispositivi sequestrati, tutti gli spostamenti del sospettato nella serata del delitto – il 3 ottobre di un anno fa - e i contatti a partire dal 1 maggio 2023 con particolare attenzione agli scambi di messaggi tra Dassilva e Manuela Bianchi, la nuora della vittima, con la quale l'indagato aveva una relazione extraconiugale.

Al momento la morte di Pierina e l’incidente stradale del figlio Giuliano Saponi del 7 maggio 2023 non sarebbero collegati.

 

(Immagini di Manuel Migliorini)




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

BARCELLONA: Cavallari tradito dal cellulare, caccia ai complici | VIDEO

Si trova in carcere in spagna in attesa dell’estradizione Andrea Cavallari, dopo la fuga durante le festa di laurea. Nel frattempo emergono altri dettagli sul suo arresto, mentre prosegue la ricerca dei complici. È stato un telefonino a tradire Andrea Cavallari, il 26enne modenese condannato per la strage di Corinaldo ed evaso il 3 luglio scorso dal carcere della Dozza di Bologna durante un permesso premio concesso per la sua laurea. Dopo giorni di ricerche, la sua fuga si è conclusa in un albergo a Lloret de Mar, in Spagna. Tutto è iniziato con le immagini di una festa in famiglia. Le telecamere di sorveglianza di un ristorante in cui Cavallari stava pranzando con i parenti dopo la discussione della tesi lo hanno ripreso mentre usava un telefonino. Gli investigatori, attraverso l'analisi delle immagini, sono riusciti a identificare l'apparecchio e intercettarne il numero. Da lì hanno seguito i movimenti del latitante, tracciandone lo spostamento da Bolognaa fino a Barcellona, per poi arrivare all'albergo della Costa Brava dove è stato bloccato. Ma il telefonino non è stato l’unico errore fatale. Fondamentale per la sua localizzazione è stata anche la pista del denaro. Durante la latitanza Cavallari ha utilizzato una carta di credito intestata a una donna, dove erano stati depositati migliaia di euro. I pagamenti hanno permesso agli investigatori di restringere il campo. Al momento dell’arresto, Cavallari era in possesso del cosiddetto “kit del fuggiasco”: documenti falsi, soldi falsi (almeno 800 euro in banconote da 20 euro contraffatte) e la carta di credito usata per tutte le spese. Elementi che confermano l’ipotesi, ora al vaglio degli inquirenti, di una rete di fiancheggiatori che avrebbe supportato l’evasione e la fuga all’estero. Non è escluso che alcuni complici possano essere stati conosciuti durante la detenzione alla Dozza. L’attenzione delle autorità è ora rivolta proprio a identificare e rintracciare questi possibili complici. Attendendo anche il ritorno in Italia, che avverrà tra pochi giorni.