30 SETTEMBRE 2023

10:57

NOTIZIA DI CRONACA

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30 SETTEMBRE 2023 - 10:57


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RAVENNA: Grave incidente sulla 'Romea', deceduto un 40enne del lucchese | VIDEO

Incidente mortale nella serata di venerdì sulla Strada Statale 309, 'Romea', nel territorio comunale di Ravenna. Il fatto si è verificato attorno alle 19 all'altezza del ponte di Bellocchio, al confine tra le province di Ravenna e Ferrara. Nello schianto frontale, che ha coinvolto un furgone Citroen Berlingo e un camion, ha perso la vita un uomo Gabriele Bertuccelli, 40anni, nato a Viareggio e residente a Camaiore, nel lucchese, che si trovava in trasferta di lavoro. Ancora non chiare le esatte dinamiche di quanto accaduto, che sono al vaglio della polizia locale presente sul posto. Secondo alcune testimonianze, il furgone, percorrendo la Romea con direzione da Venezia verso Ravenna, avrebbe invaso la corsia di marcia opposta, andando a sbattere contro un’autocisterna per il trasporto di cereali, che percorreva la carreggiata nella direzione opposta. Sul posto sono intervenuti immediatamente il personale dell’Anas, i sanitari del 118 e i vigili del fuoco, da Ravenna e da Comacchio, che hanno provveduto ad estrarre il corpo  del conducente del furgone rimasto incastrato tra le lamiere. Il conducente del mezzo pesante, invece, rimasto ferito, è stato trasportato in ospedale con l’ambulanza. A seguito dell'incidente, è stato temporaneamente chiuso il tratto di strada coinvolto nel territorio comunale di Ravenna.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

RIMINI: Uccise la moglie, confermata la pena a 23 anni di carcere | VIDEO

E’ arrivato a conclusione il processo ai danni di Giovanni Laguardia, 72enne riminese che ha ucciso la moglie, Vera Mudra, nell’ottobre 2020. La cassazione ha confermato la pena inflitta in primo grado. 23 anni di carcere. Questa la sentenza della corte di cassazione nel terzo e ultimo appello che ha visto alla sbarra Giovanni Laguardia, ex idraulico riminese di 72 anni, che il 26 ottobre 2020 aveva ucciso, colpendola con un martello, la moglie Vera Mudra, 61enne originaria dell’Ucraina. I giudici hanno  confermato la pena già stabilita nel primo grado di giudizio, contro la quale la difesa aveva fatto appello. La questione era tutta concentrata sul fatto che l’imputato fosse, al momento dell’omicidio, in grado o meno di intendere e di volere. Per questo era arrivata dagli avvocati di Laguardia la richiesta di sottoporre il loro assistito a una nuova perizia psichiatrica. Richiesta che la Cassazione ha rigettato, mettendo quindi definitivamente la parola fine sul processo. All’imputato erano state comunque riconosciute le attenuanti generiche per avere confessato subito quanto accaduto alle autorità. Era stato infatti lo stesso 72enne, subito dopo aver commesso il fatto, in piena notte, a telefonare alla cugina della moglie per raccontare tutto. Secondo quanto ricostruito nel processo, la donna aveva scoperto il tradimento del marito e voleva  lasciarlo.  Una decisione che l’uomo non riusciva ad accettare. Non c’è stata però alcuna premeditazione, hanno stabilito i giudici, una aggravante che sarebbe costata all’uomo la pena dell’ergastolo.