28 LUGLIO 2023

10:14

NOTIZIA DI CRONACA

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28 LUGLIO 2023 - 10:14


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FORLI': Causa incidente e si spaccia per il fratello, denunciato

Durante gli accertamenti dei carabinieri sul luogo di un incidente stradale con feriti sulla via Emilia a Forlì, uno dei due conducenti dei mezzi coinvolti nell’incidente è risultato privo di documenti di riconoscimento, a suo dire lasciati a casa per dimenticanza. Senza fare trapelare alcun imbarazzo o titubanza, ha declinato le proprie generalità ai militari che attraverso i sistemi telematici ne hanno verificato la regolarità. L’automobilista ferito nel sinistro ha fornito le generalità anche al personale sanitario che in ambulanza lo ha trasportato al pronto soccorso dell’Ospedale “Morgagni - Pierantoni” per i successivi accertamenti sanitari e le cure necessarie. La mattina successiva un uomo si è presento dai carabinieri per denunciare di aver ricevuto nel corso della nottata sul proprio fascicolo sanitario elettronico, gli esiti di accertamenti alcolemici e più precisamente, il rifiuto di sottoporsi agli esami. L’uomo ha dichiarato di non essere il conducente responsabile del sinistro citato nei referti perché la sera dell’incidente si trovava a casa con la propria famiglia. Sono bastati pochi accertamenti per scoprire che a fornire le false generalità era stato proprio il fratello della vittima. L’uomo che guidava l’auto con la patente di guida sospesa a tempo indeterminato, avrebbe dichiarato il falso al fine di sottrarsi ai provvedimenti previsti dal codice della strada. Le scuse dell’uomo non sono bastate e la bravata gli è costata una denuncia per i reati di sostituzione di persona, false generalità fornite a Pubblico Ufficiale, oltre che una sfilza di contravvenzioni per le diverse violazioni al codice della strada maturate tutte in un colpo solo e che spaziano dal rifiuto di sottoporsi all’accertamento etilico, alla guida con patente revocata.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

ISTANBUL: Omicidio Minguzzi, avvocato e famiglia minacciati

Avrebbe compiuto oggi 15 anni Mattia Ahmet Minguzzi, il figlio dello chef romagnolo Andrea, vittima di un agguato a colpi di coltello alla fine di gennaio a Istanbul; e' invece l'avvocato della famiglia a denunciare oggi le continue minacce di morte subite dal padre e dalla mamma di Mattia, ma anche da lui stesso e dalla sua famiglia. "Se continui a postare sui social media oggi o domani ti ritroverai con un coltello in pancia o nel petto. O forse un proiettile in testa. Rinuncia alla difesa della famiglia Minguzzi e vivi una vita serena con tua moglie. Ascolta me, fai liberare Berkay Budak (uno dei due assassini di Mattia ndr) e chiudiamola qui", è una delle minacce ricevute e condivise dall'avvocato Rezan Epozdemir. Sebbene la morte dell'adolescente, figlio dello chef Andrea e della violoncellista turca Yasemin Akincilar, abbia sollevato un'ondata di solidarieta' in Turchia, sono state le minacce alla famiglia a caratterizzare le ultime settimane. Minacce cui la polizia turca ha reagito con il pungo duro. Al momento sono 8 gli arrestati, l'ultimo ieri mentre un altro arresto era avvenuto lo scorso 15 aprile: un uomo di 67 anni accusato di aver strappato i fiori e deturpato la tomba di Mattia. Pressioni e minacce che hanno colpito una famiglia in lutto in maniera continua e sistematica, al punto da spingere la polizia turca ad aprire un dossier rubricato come "crimine organizzato". Una decisione presa per tutelare la famiglia, ma anche perche' le minacce sono avvenute attraverso furti di dati, profili social craccati e numeri privati, al punto da far pensare che dietro ci sia una vera e propria organizzazione "Vedremo cosa verra' fuori da questo dossier. Noi non ci fermeremo e forniremo tutte le prove in nostro possesso per far punire queste persone. La famiglia Minguzzi e' decisa a giungere alla condanna degli assassini", ha dichiarato l'avvocato Epozdemir. Mattia Ahmet Minguzzi fu aggredito da due minorenni lo scorso 24 gennaio a Istanbul e morì dopo 17 giorni di coma. Il pubblico ministero ha chiesto 24 anni carcere per i due autori dell'omicidio.  Mattia Ahmet era andato con alcuni amici in un popolare mercatino che si svolge due volte a settimana nella parte asiatica della città. Un piccolo diverbio tra adolescenti ha scatenato la reazione dei due che prima si sono dileguati, poi sono tornati armati di coltello. Le immagini delle telecamere mostrano un attacco di raccapricciante violenza: prima le 5 coltellate da parte di uno, poi il calcio in testa finale sferrato dal secondo. I due si sono giustificati asserendo di essere stati insultati. Il quattordicenne è riuscito ad arrivare vivo in ospedale grazie all'intervento di una dottoressa che per caso si trovava sul luogo dell'attacco e alla prontezza dei presenti che hanno chiamato un'ambulanza. Preso in consegna dai medici sono state necessarie trasfusioni con ben 9 unità di sangue solo nei primi giorni. L'intervento disperato dei medici e la degenza in terapia intensiva non sono pero'riusciti a porre rimedio ai danni subiti da reni, polmoni e cuore e che hanno reso anche impossibile la donazione degli organi. Il ragazzo e' morto il 9 febbraio