17 MARZO 2023

14:56

NOTIZIA DI CRONACA

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17 MARZO 2023 - 14:56


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BAGNACAVALLO: Finto avvocato tenta di truffare anziana, arrestato

Un’anziana residente in Bagnacavallo, nel Ravennate, ha ricevuto una telefonata sull’utenza della propria abitazione da un sedicente carabiniere che la informava dell’avvenuto arresto della propria figlia, resasi responsabile di un grave sinistro stradale nel quale si era resa responsabile dell’investimento di una donna con un bambino. L’unico modo per evitare di trattenerla in carcere era quello di pagare ad un avvocato, nominato per la difesa, la somma di 3.500 euro. La donna, evidentemente sconvolta , ha aderito alla richiesta di pagamento accordandosi di procedere immediatamente alla consegna del denaro nelle mani del professionista, davanti al proprio istituto di credito in Lugo, dove avrebbe preventivamente prelevato la somma indicata. Prima di procedere, la vittima ha informato del contenuto di quella telefonata il marito che, dubbioso dell’insolita richiesta, ha contattato la Centrale Operativa del Comando Compagnia Carabinieri di Lugo, raccontando l’accaduto. Nel giro di pochi istanti, i Carabinieri sono arrivati sul luogo dell’incontro dove una volta assistito al contatto tra la vittima e l’autore, dalle sembianze distinto ed elegante, lo hanno bloccato e arrestato. Il quarantanovenne di origine partenopea, nel pomeriggio di giovedì è stato condotto al Tribunale di Ravenna ed è stato convalidato l’arresto. I carabinieri sono al lavoro per verificare se il soggetto bloccato si sia già reso responsabile di analoghi reati in epoca precedente.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

RIMINI: Otto vigili a processo, chieste pene fino a 11 anni

Vanno dagli 11 anni e mezzo ai 4 anni di reclusione, le pene chieste oggi dal pubblico ministero, Davide Ercolani, a conclusione della sua lunga e articolata requisitoria nel processo a carico degli otto agenti dell'ex nucleo ambientale della polizia locale di Rimini, con accuse che vanno dall'abuso d'ufficio, perquisizioni arbitrarie di cittadini extracomunitari sospettati di spaccio, falso, sequestri mai dichiarati di denaro contante. Secondo i fatti contestati dalla Procura tali condotte si sarebbero protratte fino al 2018, anno in cui scattarono le misure cautelari nell'operazione del gruppo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza, denominata 'Old Franck'. "Tali comportamenti delittuosi che disvelano il ripudio, il tradimento dei valori fondanti della deontologia del pubblico ufficiale: chi dovrebbe prestare la propria opera alla tutela della fasce deboli della cittadinanza", ha detto il pm Ercolani in apertura di requisitoria. "Le indagini - ha ribadito - hanno evidenziato uno sfruttamento della divisa per il proprio profitto. Gli imputati sono capacissimi investigatori nell'ambito degli stupefacenti, ma i fatti sono oggettivamente gravissimi e si innestano in un contesto torbido, opaco e di prepotenza". Per la pubblica accusa, che per spiegare alla Corte come gli imputati aggirassero le regole di servizio ha proiettato in aula un filmato animato, ha messo in evidenza la mancanza di costituzione come parte civile del Comune di Rimini. "Il Comune di Rimini - ha detto il pm Ercolani - con otto agenti di polizia giudiziaria a processo non si è mai costituito". Infine la Procura ha stigmatizzato come gli agenti siano stati trasferiti ad altri incarichi anche di rilievo investigativo. "Dov'è il Comune?", ha concluso Ercolani. Le richieste quindi sono 11 anni e 6 mesi per l'assistente di polizia locale, Massimo Vaccarini; 9 anni e mezzo per il sovrintendente Gilberto Guidi; 8 e mezzo per il sovrintendente Guglielmo Parise; otto per l'assistente Giacomo Cilio; otto anni e mezzo per l'assistente Giacomo Morri; sette anni e 8 mesi per l'assistente capo Franca Grisi; l'assistente Marco Succi 6 anni e 4 anni per l'agente scelto Giuseppe Marchitelli. Nel pomeriggio l'udienza è ripresa con l'arringa degli avvocati difensori, Massimiliano Annetta e Roberta Rossi, oltre a Stefano Caroli. L'avvocato Annetta ha chiesto l'assoluzione respingendo tutte le accuse e soprattutto demolendo la posizione del teste fondamentale dell'accusa. "Colui - che secondo la difesa - avrebbe parlato solo per interesse di parte". L'udienza è quindi stata aggiornata al 19 aprile, ore 15, per la sentenza.