13 MARZO 2023

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13 MARZO 2023 - 09:34


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MODENA: Oggi l'incarico per l'autopsia sul corpo di Alessandro | VIDEO

Sarà conferito oggi l’incarico per l’autopsia sul corpo di Alessandro Gozzoli, il 41enne trovato morto nel suo letto, legato mani e piedi, a Casinalbo, una frazione di Formigine in provincia di Modena. Sarà dunque questo esame che farà capire la cause del decesso che, da una prima ipotesi, potrebbe essere asfissia. Sul suo corpo non sono infatti presenti ferite. Le forze dell’ordine  proseguono le indagini nel massimo riserbo ma, quello che trapela, è che quasi certamente la vittima ha aperto la porta di casa a colui o colei che poi si sarebbe reso responsabile della sua morte. L’ipotesi prevalente è che Gozzoli possa aver incontrato qualcuno e sarebbe rimasto vittima di un gioco erotico finito in tragedia. Questa tesi stride però con alcuni dettagli: l’appartamento della vittima è stato trovato completamente a soqquadro, mancherebbero alcuni oggetti personali così come l’auto è sparita dal garage. Uno scenario su cui gli inquirenti lavorano è quella dell’omicidio preterintenzionale. Altra pista è che forse Gozzoli ha incontrato qualcuno su una app di dating che potrebbe invece essersi rivelato un malintenzionato.  Gozzoli, originario di Bazzano, nel Bolognese, viveva in quell’appartamento da circa un anno ed è ricordato da tutti i suoi amici come un gran lavoratore e come una persona gioviale e generosa. Ieri la piccola chiesa di Sant’Andrea in Corneliano era gremita di chi lo conosceva: il parroco ha voluto dedicargli la messa. Il circolo Red di Bologna, in cui era solito partecipare agli eventi, lo ha saluto con un post su Facebook.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

RIMINI: Otto vigili a processo, chieste pene fino a 11 anni

Vanno dagli 11 anni e mezzo ai 4 anni di reclusione, le pene chieste oggi dal pubblico ministero, Davide Ercolani, a conclusione della sua lunga e articolata requisitoria nel processo a carico degli otto agenti dell'ex nucleo ambientale della polizia locale di Rimini, con accuse che vanno dall'abuso d'ufficio, perquisizioni arbitrarie di cittadini extracomunitari sospettati di spaccio, falso, sequestri mai dichiarati di denaro contante. Secondo i fatti contestati dalla Procura tali condotte si sarebbero protratte fino al 2018, anno in cui scattarono le misure cautelari nell'operazione del gruppo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza, denominata 'Old Franck'. "Tali comportamenti delittuosi che disvelano il ripudio, il tradimento dei valori fondanti della deontologia del pubblico ufficiale: chi dovrebbe prestare la propria opera alla tutela della fasce deboli della cittadinanza", ha detto il pm Ercolani in apertura di requisitoria. "Le indagini - ha ribadito - hanno evidenziato uno sfruttamento della divisa per il proprio profitto. Gli imputati sono capacissimi investigatori nell'ambito degli stupefacenti, ma i fatti sono oggettivamente gravissimi e si innestano in un contesto torbido, opaco e di prepotenza". Per la pubblica accusa, che per spiegare alla Corte come gli imputati aggirassero le regole di servizio ha proiettato in aula un filmato animato, ha messo in evidenza la mancanza di costituzione come parte civile del Comune di Rimini. "Il Comune di Rimini - ha detto il pm Ercolani - con otto agenti di polizia giudiziaria a processo non si è mai costituito". Infine la Procura ha stigmatizzato come gli agenti siano stati trasferiti ad altri incarichi anche di rilievo investigativo. "Dov'è il Comune?", ha concluso Ercolani. Le richieste quindi sono 11 anni e 6 mesi per l'assistente di polizia locale, Massimo Vaccarini; 9 anni e mezzo per il sovrintendente Gilberto Guidi; 8 e mezzo per il sovrintendente Guglielmo Parise; otto per l'assistente Giacomo Cilio; otto anni e mezzo per l'assistente Giacomo Morri; sette anni e 8 mesi per l'assistente capo Franca Grisi; l'assistente Marco Succi 6 anni e 4 anni per l'agente scelto Giuseppe Marchitelli. Nel pomeriggio l'udienza è ripresa con l'arringa degli avvocati difensori, Massimiliano Annetta e Roberta Rossi, oltre a Stefano Caroli. L'avvocato Annetta ha chiesto l'assoluzione respingendo tutte le accuse e soprattutto demolendo la posizione del teste fondamentale dell'accusa. "Colui - che secondo la difesa - avrebbe parlato solo per interesse di parte". L'udienza è quindi stata aggiornata al 19 aprile, ore 15, per la sentenza.