29 NOVEMBRE 2023

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29 NOVEMBRE 2023 - 16:55


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EMILIA-ROMAGNA: Nelle carceri lavora solo un detenuto su tre | VIDEO

Sono ancora troppo pochi i reclusi, in Emilia-Romagna, che hanno la possibilità di lavorare. A fotografare la situazione nelle carceri il garante regionale dei detenuti, Roberto Cavalieri, che ha presentato i dati in Regione.

Su 3.500 detenuti nelle carceri dell'Emilia-Romagna, di cui 2.600 con condanne definitive, sono solo un terzo quelli che hanno accesso ad attività lavorative. Circa 900 vengono occupati alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria per cucinare, pulizie, manutenzioni, gestione della spesa. Solo 150 sono alle dipendenze di aziende esterne in mansioni come falegnameria, lavanderia, produzione di pasta fresca, sartoria, coltivazioni agricole. Altri 100, infine, hanno la possibilità di accedere al lavoro esterno”. La presenza di detenute lavoratrici è praticamente inesistente. A fare il punto, nel palazzo dell'Assemblea legislativa della Regione, Roberto Cavalieri, garante regionale dei detenuti.  “Per quanto riguarda le donne - ha rimarcato il garante - i progetti lavorativi sono praticamente inesistenti, così come i percorsi di inserimento lavorativo per le persone disabili. Questi dati sono preoccupanti e chiamano a intervenire tutti i soggetti preposti, dato che rappresentano una palese disapplicazione delle norme vigenti secondo le quali tutti i detenuti dovrebbero lavorare”. Federico Amico, presidente della commissione Parità e diritti, ha commentato in una nota l'importanza del lavoro collegata al reinserimento sociale del detenuto: “Il lavoro in carcere svolge un ruolo fondamentale che ha la funzione di promuovere la reintegrazione sociale, combattere la recidiva, acquisire competenze e aumentare la fiducia nelle proprie capacità. Obiettivi importanti per cambiare stile di vita dopo la detenzione. Moltiplicare i ponti tra il dentro e il fuori, con il coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti, a partire dalle associazioni, è la strada principale da perseguire. Il terzo settore, per sua natura e per le competenze maturate, è il soggetto privilegiato per attuare, insieme alle istituzioni, percorsi di solidarietà e benessere, sia per quanto riguarda i processi di prevenzione sia per la reintegrazione”. L'incontro è stata l'occasione per presentare la giornata dedicata al tema del lavoro in carcere in programma venerdì 1° dicembre a Reggio Emilia, dalle 9.30 alle 18, nei chiostri di san Pietro in via Emilia san Pietro al civico 44/C. La giornata è pensata per approfondire la dimensione del lavoro penitenziario nei dieci istituti dell’Emilia-Romagna, con un focus sul ruolo delle istituzioni del territorio e del mondo delle imprese.




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CESENA: Deviava navi e cambiava voti online, denunciato hacker 15enne

A 15 anni col pc dalla sua cameretta di Cesena entrava nel sito del Ministero dell'Istruzione e del Merito e trasformava i 5 in 6 nelle pagelle. Non solo, pare si divertisse anche a modificare le rotte delle petroliere in transito nel Mediterraneo. Il giovane hacker è stato identificato e denunciato dopo un'inchiesta condotta dalla Polizia postale e coordinata dalla Procura distrettuale di Bologna competente per i reati informatici. Il fascicolo era stato aperto mesi fa a Forlì, poi passato alla Polizia postale. Lo riporta il Corriere di Romagna. L'allarme era scattato da una denuncia che riferiva di ingressi nei software legati alla navigazione, accessi nel corso dei quali una persona che operava da Cesena si dilettava in una sorta di gioco elettronico con potenziali ripercussioni reali. L'hacker riusciva a deviare le rotte delle navi mercantili nel Mediterraneo, in particolare delle petroliere. Dalle indagini è poi emerso che l'hacker, dal profilo "giovane", prendeva di mira anche i siti e gli archivi del Ministero dell'Istruzione trasformando le insufficienze in 6, cancellando debiti formativi e relativi esami di riparazione a settembre per alcuni ragazzi. Al 15enne son stati sequestrati pc e dispositivi. Il fascicolo è poi passato alla Procura dei minori. I genitori, a quanto emerso, sarebbero stati all'oscuro dell'attività del figlio.