21 NOVEMBRE 2023

10:32

NOTIZIA DI CRONACA

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21 NOVEMBRE 2023 - 10:32


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BOLOGNA: Prostituzione in un night club, locale sequestrato

Nel locale notturno c'erano zone privé dove le lavoratrici, oltre a tenere spettacoli di spogliarello, si intrattenevano in intimità con i clienti, un'attività nota alla titolare a seguito della quale c'era una suddivisione del guadagno: una parte alla ragazza, una parte alla 'maitresse'. Tutto questo, secondo la polizia, accadeva in un locale notturno vicino alla stazione di Bologna, posto sotto sequestro preventivo in una indagine della squadra Mobile, coordinata dal sostituto procuratore Stefano Dambruoso. Dagli accertamenti è emerso che nel club si svolgeva un'attività di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e alla titolare, una imprenditrice ungherese residente a Bologna, è stata notificata la misura cautelare del divieto di dimora nella città metropolitana. Lo stesso locale notturno era già finito nei guai lo scorso giugno, quando aveva ricevuto da questore un decreto di sospensione delle attività, per 15 giorni, per una serie di irregolarità amministrative e violazioni della normativa di sicurezza. Tra le altre cose, la polizia amministrativa aveva riscontrato la prestazione lavorativa di una minore, la presenza di dipendenti senza un regolare contratto, il mancato rispetto della regolamentazione sul tesseramento dei clienti. Gli accertamenti sono proseguiti con verifiche effettuate dagli investigatori della squadra Mobile e dichiarazioni rese da alcune delle ragazze che ci lavoravano. Oltre ai contatti intimi nei privé, secondo la polizia il locale notturno era anche il luogo dove alcuni clienti avevano la possibilità di accordarsi con le ragazze per successivi incontri esterni, a seguito dei quali la titolare nel night club avrebbe richiesto il versamento di una percentuale.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

BOLOGNA: Inaugurazione anno giudiziario, protesta contro la separazione delle carriere

Anche a Bologna i magistrati hanno protestato, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte d’Appello, contro la riforma che prevede la separazione delle carriere. Critici anche il presidente dell’assise e il procuratore generale Protesta delle toghe contro la riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere, fuori dalla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della corte d’appello anche a Bologna. Prima presidio in circa 150 con Costituzione tra le mani, cartelli e coccarde tricolore, poi l’abbandono della sala al momento dell’intervento del rappresentante del ministero, Davide Galli. Per l’Anm si tratta di una riforma “punitiva” e che “indebolirà la magistratura e il suo autogoverno”. “Secondo noi altera gli equilibri democratici previsti dal costituente, prevediamo anche uno sciopero il 27 febbraio” annuncia Eleonora Pirillo, presidente regionale dell’associazione dei magistrati. Il procuratore generale Paolo Fortuna la definisce “inutile”, esortando il ministro Nordio a puntare “sui veri problemi per i cittadini”, dai tempi della giustizia alla carenza di personale. “Evitare sovrapposizione di riforme continue” l’appello del presidente della corte nella sua relazione. Calano le pendenze ma ci sono problemi d’organico anche nella relazione del procuratore generale. Nell’ultimo anno, 308 i reati iscritti per “codice rosso”, in lieve calo, ma coi reati di violenza di genere che salgono dell’11%. Aumentano anche i reati contro il patrimonio, quelli da parte di minori e per omicidio colposo sul lavoro: 38 i procedimenti in regione e 42 vittime, 26 l’anno precedente. “C’è l’attesa che il ministero svolta finalmente la sua funzione di supporto all’attività giudiziaria -commenta il presidente Giuseppe De Rosa -. A Bologna abbiamo anche gravi problemi di edilizia giudiziaria ma nonostante questo lo smaltimento dell’arretrato procede come previsto. Occorrono però necessariamente da un lato un’idea di organizzazione che per il momento non vedo e investimenti adeguati dall’altro”.