17 NOVEMBRE 2023

16:31

NOTIZIA DI CRONACA

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17 NOVEMBRE 2023 - 16:31


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BOLOGNA: Omicidio Matteuzzi, anche per il consulente del Pm Padovani era capace di intendere

Anche il consulente tecnico nominato dalla Procura di Bologna per analizzare le condizioni psichiche di Giovanni Padovani ha concluso, così come i periti dei giudici, per la piena capacità di intendere e di volere del 27enne accusato dell'omicidio della ex compagna Alessandra Matteuzzi, uccisa il 23 agosto 2022 sotto casa, a colpi di martello, panchina, calci e pugni. La relazione di Alessio Picello, depositata in vista dell'udienza di lunedì 20 novembre dove si discuterà proprio della perizia dei tre specialisti nominati dalla Corte di assise (Pietro Pietrini, Giuseppe Sartori, Cristina Scarpazza) sottolinea come non sia clinicamente verosimile che l'imputato fosse vittima di allucinazioni nel momento del delitto. Inoltre Padovani, prosegue il consulente nominato dai pm Lucia Russo e Francesca Rago, si mostra consapevole della natura antigiuridica delle proprie azioni, cercando online Stati dove non siano riconosciute le leggi italiane e in alcune chat sembra prospettare a proprio vantaggio la scriminante dell'infermità. La perizia psichiatrica ha anche segnalato una tendenza a simulare sintomi psichici da parte di Padovani. Con questo punto, invece, non concordano i consulenti della difesa (avvocato Gabriele Bordoni): Alessandro Meluzzi, Cinzia Gimelli e Irina Chipcia ritengono che le conclusioni dei periti tendano a confermare un'ipotesi già presente in partenza. A loro avviso emergerebbe piuttosto un quadro clinico con psicosi, allucinazioni visive e uditive e parlare di simulazione sarebbe immotivato e lesivo delle condizioni cliniche. I consulenti degli avvocati Chiara Rinaldi e Antonio Petroncini, difensori dei familiari della vittima, condividono, infine, le conclusioni dei periti sull'esistenza della capacità di intendere e di volere. Sergio Isacco e Marco Samory, tra l'altro, segnalano la capacità di controllare il proprio comportamento e di pianificazione da parte di Padovani, oltre al fatto che i sintomi iniziarono almeno cinque mesi dopo l'omicidio.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

RIMINI: Omicidio Pierina, forse le telecamere hanno ripreso il killer

Sono sotto attenzione a Rimini le immagini delle videocamere di sicurezza di una farmacia che potrebbero aver ripreso il killer di Pierina Paganelli, la 78enne ammazzata con 29 coltellate la sera del 3 ottobre nelle scale del garage condominiale della sua abitazione. E’ questo quanto trapela da ambienti investigativi che da quella notte stanno lavorando alacremente, coordinati dal sostituto procuratore Daniele Paci, per dare un nome e un cognome all’assassino. Tre erano le telecamere della farmacia San Martino accese quella notte: una di queste punta verso la rampa di accesso alle autorimesse e ha ripreso la vittima rincasare attorno alle 22.12, un’altra guarda invece in direzione opposta e ha immortalato una figura maschile allontanarsi con qualcosa in mano verso le 22.20. Si tratta di un’immagine molto sgranata ma che potrebbe essere quella decisiva per una svolta delle indagini. Nelle ultime settimane gli inquirenti sono più volte tornati sulla scena del delitto: sono stati analizzati i flussi video di altre videocamere, quelle del garage, che hanno registrato le urla della 78enne e un timbro vocale di un'uomo che si sarebbe poi allontanato in ascensore. La donna, Testimone di Geova, era rientrata da una serata di preghiera. Le indagini si sono subito scontrate con un velo di omertà da parte degli appartenenti alla congregazione i quali, secondo quanto emerso, il giorno seguente alla morte di Pierina avrebbero dovuto discutere dell’allontanamento della nuora di quest’ultima, la stessa persona che ha trovato il cadavere il 4 ottobre in via del Ciclamino.