RIMINI: Lolli assolto definitivamente dall'accusa di terrorismo | VIDEO
La prima Sezione della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della pubblica accusa e ha rigettato il ricorso di Giulio Lolli condannato alle spese processuali, mettendo fine alla vicenda processuale che vedeva l'imprenditore bolognese condannato in appello a cinque anni per traffico internazionale di armi e assolto dalle accuse di terrorismo. "Giulio Lolli è stato definitivamente assolto dall'accusa di terrorismo, dichiarando inammissibile il ricorso avanzato dalla Procura generale di Roma - spiega il difensore, l'avvocato Claudia Serafini -. Infatti la Procura aveva proposto ricorso avverso la sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Roma, che già aveva assolto Lolli dalle gravi accuse di comando e finanziamento del terrorismo internazionale e di organizzazione e traffico di armi per il terrorismo, ritenendole manifestamente infondate". "La Corte d'Appello non solo aveva escluso ogni relazione di Giulio Lolli con l'eversione - continua il legale -, ma aveva anche riconosciuto come Lolli in Libia avesse rischiato la propria vita nel contrasto alle organizzazioni terroristiche, partecipando in modo attivo alle lotte alle organizzazioni terroristiche nella città di Sirte lavorando a favore di famiglie libiche". Lolli era stato arrestato in Libia nel 2017 con l'accusa di terrorismo e ed era stato sottoposto a reiterate torture nel carcere di Maitiga, gestito dalla milizia Rada. "Tale trattamento è stato preso in esame dalla Procura Penale Internazionale - conclude l'avvocato Serafini - che, avendo sentito Giulio Lolli quale persona informata sui fatti riguardo le violazioni dei diritti umani, i crimini contro l'umanità e gli omicidi mirati avvenuti in Libia, e avendone valorizzato il contributo testimoniale, lo ha indicato come testimone avanti alla Corte penale internazionale dell'AIA". Lolli era arrivato in Italia il 1 dicembre del 2019 dopo che dal 2011 pendeva sul suo capo la richiesta di estradizione emessa dal sostituto procuratore Davide Ercolani che lo aveva indagato per le truffe della la Rimini Yacht.
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