1 OTTOBRE 2023

09:23

NOTIZIA DI CRONACA

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1 OTTOBRE 2023 - 09:23


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CASTEL BOLOGNESE: Incidente in stazione, coppia travolta da un treno merci | VIDEO

Grave incidente ieri sera alla stazione di Castel Bolognese dove due persone sono state investite da un treno. Si tratta di una coppia, un uomo e una donna di nazionalità brasiliana, che si trovavano nei pressi del secondo binario intorno alle 21.30. Per cause ancora in fase di accertamento i due, che si trovavano oltre la linea gialla di sicurezza, sono stati colpiti da un treno merci che transitava in quel momento a lenta velocità diretto a Rimini riportando gravi lesioni. Entrambi sono stati trasportati all’ospedale Bufalini di Cesena con codice di massima urgenza a bordo dell’elicottero. Ad avere la peggio è stata la donna, che a causa delle lesioni rimediate rischia di perdere la gamba. Sul posto anche la Polizia Ferroviaria che sta compiendo le indagini necessarie a far luce sull’accaduto, ascoltando i testimoni e visionando le telecamere di sorveglianza.

(immagini Argnani)




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

RIMINI: Uccise la moglie, confermata la pena a 23 anni di carcere

E’ arrivato a conclusione il processo ai danni di Giovanni Laguardia, 72enne riminese che ha ucciso la moglie, Vera Mudra, nell’ottobre 2020. La cassazione ha confermato la pena inflitta in primo grado. 23 anni di carcere. Questa la sentenza della corte di cassazione nel terzo e ultimo appello che ha visto alla sbarra Giovanni Laguardia, ex idraulico riminese di 72 anni, che il 26 ottobre 2020 aveva ucciso, colpendola con un martello, la moglie Vera Mudra, 61enne originaria dell’Ucraina. I giudici hanno  confermato la pena già stabilita nel primo grado di giudizio, contro la quale la difesa aveva fatto appello. La questione era tutta concentrata sul fatto che l’imputato fosse, al momento dell’omicidio, in grado o meno di intendere e di volere. Per questo era arrivata dagli avvocati di Laguardia la richiesta di sottoporre il loro assistito a una nuova perizia psichiatrica. Richiesta che la Cassazione ha rigettato, mettendo quindi definitivamente la parola fine sul processo. All’imputato erano state comunque riconosciute le attenuanti generiche per avere confessato subito quanto accaduto alle autorità. Era stato infatti lo stesso 72enne, subito dopo aver commesso il fatto, in piena notte, a telefonare alla cugina della moglie per raccontare tutto. Secondo quanto ricostruito nel processo, la donna aveva scoperto il tradimento del marito e voleva  lasciarlo.  Una decisione che l’uomo non riusciva ad accettare. Non c’è stata però alcuna premeditazione, hanno stabilito i giudici, una aggravante che sarebbe costata all’uomo la pena dell’ergastolo.