21 GIUGNO 2019

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21 GIUGNO 2019 - 13:41


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BOLOGNA: Motivazioni sentenza Igor, “spietata geometria criminale”

Mosso da una “spietata geometria criminale” non si è mai pentito in modo autentico rimanendo fedele alla propria visione del mondo senza fornire alcun autonomo contributo alla ricostruzione dei fatti: così Norbert Feher, alias Igor il Russo, è stato descritto nelle motivazioni della sentenza con cui, il 25 marzo scorso, è stato condannato all’ergastolo per gli omicidi del barista Davide Fabbri e della guardia ecologica Valerio Verri avvenuti nell’aprile 2017 a Riccardina di Budrio (Bologna) e a Portomaggiore, nel Ferrarese. “La lucida, fredda, spietata geometria criminale” dell’imputato “non lascia sbavature nella fase esecutiva” e non lascia “evocare - si legge nelle motivazioni della sentenza - rivisitazioni critiche che possano suonare come autentico pentimento o come inizio di una revisione critica”. “In perfetta coerenza con la propria ‘Weltanschauung’, Feher non ha inteso fornire alcun autonomo contributo alla ricostruzione dei fatti – scrive il giudice Alberto Ziroldi - rivendicando con compiaciuto orgoglio di ‘essere pagato per tacere’. Si tratta del resto dell’esercizio di un diritto che, se non può implicare conseguenze negative, non può ovviamente nemmeno tradursi in premialità”.

Nelle motivazioni della sentenza che ha condannato all’ergastolo il killer serbo, Norbert Feher, alias Igor il Russo, si rileva che “la confessione dei reati, peraltro non completa, si riduce ad una semplice contabilizzazione sequenziale refrattaria ad ogni profilo di autocritica quasi come fosse inserita in un fluire deterministico oggettivamente non associata ad alcuna prospettiva di mitigazione della pena che peraltro Feher, non sembra nemmeno attendersi”. Igor era stato condannato all’ergastolo lo scorso 25 marzo al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato. Era collegato in videoconferenza dalla Spagna dal carcere di massima sicurezza di Saragozza dove è detenuto per altri tre omicidi di cui è accusato nel paese iberico. Alla sentenza, il freddo killer avrebbe reagito impassibile, tenendo fede alla sua fama. Feher, 38 anni, fu arrestato il 15 dicembre 2017, a Teruel, in Aragona, al termine di una lunga latitanza. Fu catturato, svenuto, a bordo di un pick-up uscito di strada e appena rubato dopo aver ucciso ad El Ventorillo un allevatore e due agenti della guardia civile. In Italia è stato condannato per gli omicidi del barista Davide Fabbri.

Il quadro della personalità dell’imputato "approfonditamente scandagliato nel corso dell’attività peritale disposta dall’autorità spagnola e riproposto in termini di riflessione critica dal consulente di parte, non lascia spazio a valutazioni tendenti a collocarne la condotta nell’ambito delle psicopatologie o dei disturbi di personalità giuridicamente incidenti sulla capacità di intendere e di volere”: lo rileva il gup Alberto Ziroldi nella sentenza di condanna all’ergastolo per Norbert Feher, alias Igoril Russo, il killer serbo del barista Davide Fabbri e della guardia ecologica Valerio Verri. Due omicidi avvenuti nell’aprile 2017 tra Bologna e Ferrara ad una settimana di distanza l’uno dell’altro. “Non sembra dubbio che i singoli fatti di reato – si legge nelle motivazioni della sentenza - possano essere unificati sotto il vincolo della continuazione rappresentando gli stessi concreta esecuzione di un disegno unitario, diretto al mantenimento della propria condizione di fuggitivo, svincolato da ogni regola del consorzio civile.




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RAVENNA: Bloccato un 49enne per una sparatoria davanti al night

Sparatoria davanti al night, fermato un 49enne di origine albanese per tentato omicidio.     In mattinata la polizia ha arrestato un 49enne di origine albanese, non in regola con la normativa sull'immigrazione, perché sospettato di avere fatto fuoco all'alba davanti a un night di Castelbolognese, nel Ravennate, contro un 42enne di origine senegalese. In particolare gli agenti, già impegnati in servizi straordinari di controllo dei luoghi di maggiore aggregazione nelle ore notturne, sono intervenuti subito in soccorso del senegalese: ed è stato quest'ultimo a fornire la sommaria dinamica dei fatti. Ovvero lui si trovava all'uscita del locale quando è arrivato il sospettato: a quel punto, per motivi ancora da chiarire, si è innescato un litigio tra i due al culmine del quale il 49enne ha estratto una pistola e ha sparato almeno tre o quattro colpi verso il 42enne, per fortuna centrandolo di striscio. Il senegalese è infine riuscito a disarmare il contendente il quale è fuggito a piedi. L'arma, abbandonata sul posto e sequestrata dai poliziotti, è risultata essere una pistola semiautomatica calibro 9x21 denunciata quale oggetto di furto. Le immediate verifiche della squadra Mobile ravennate e del commissariato di Faenza corroborate dai rilievi tecnici della Scientifica e dall'acquisizione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, hanno permesso in breve agli inquirenti di individuare il possibile responsabile raggiunto poco dopo nella sua abitazione, nel Faentino. A quel punto il 49enne è stato accompagnato in commissariato e sottoposto a fermo di indiziato di delitto per tentato omicidio, porto abusivo di arma e ricettazione; quindi, come disposto dal Pm di turno Raffaele Belvederi, è stato accompagnato in carcere a Ravenna in attesa dell'udienza di convalida.