BOLOGNA: Motivazioni sentenza Igor, “spietata geometria criminale”
Mosso da una “spietata geometria criminale” non si è mai pentito in modo autentico rimanendo fedele alla propria visione del mondo senza fornire alcun autonomo contributo alla ricostruzione dei fatti: così Norbert Feher, alias Igor il Russo, è stato descritto nelle motivazioni della sentenza con cui, il 25 marzo scorso, è stato condannato all’ergastolo per gli omicidi del barista Davide Fabbri e della guardia ecologica Valerio Verri avvenuti nell’aprile 2017 a Riccardina di Budrio (Bologna) e a Portomaggiore, nel Ferrarese. “La lucida, fredda, spietata geometria criminale” dell’imputato “non lascia sbavature nella fase esecutiva” e non lascia “evocare - si legge nelle motivazioni della sentenza - rivisitazioni critiche che possano suonare come autentico pentimento o come inizio di una revisione critica”. “In perfetta coerenza con la propria ‘Weltanschauung’, Feher non ha inteso fornire alcun autonomo contributo alla ricostruzione dei fatti – scrive il giudice Alberto Ziroldi - rivendicando con compiaciuto orgoglio di ‘essere pagato per tacere’. Si tratta del resto dell’esercizio di un diritto che, se non può implicare conseguenze negative, non può ovviamente nemmeno tradursi in premialità”.
Nelle motivazioni della sentenza che ha condannato all’ergastolo il killer serbo, Norbert Feher, alias Igor il Russo, si rileva che “la confessione dei reati, peraltro non completa, si riduce ad una semplice contabilizzazione sequenziale refrattaria ad ogni profilo di autocritica quasi come fosse inserita in un fluire deterministico oggettivamente non associata ad alcuna prospettiva di mitigazione della pena che peraltro Feher, non sembra nemmeno attendersi”. Igor era stato condannato all’ergastolo lo scorso 25 marzo al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato. Era collegato in videoconferenza dalla Spagna dal carcere di massima sicurezza di Saragozza dove è detenuto per altri tre omicidi di cui è accusato nel paese iberico. Alla sentenza, il freddo killer avrebbe reagito impassibile, tenendo fede alla sua fama. Feher, 38 anni, fu arrestato il 15 dicembre 2017, a Teruel, in Aragona, al termine di una lunga latitanza. Fu catturato, svenuto, a bordo di un pick-up uscito di strada e appena rubato dopo aver ucciso ad El Ventorillo un allevatore e due agenti della guardia civile. In Italia è stato condannato per gli omicidi del barista Davide Fabbri.
Il quadro della personalità dell’imputato "approfonditamente scandagliato nel corso dell’attività peritale disposta dall’autorità spagnola e riproposto in termini di riflessione critica dal consulente di parte, non lascia spazio a valutazioni tendenti a collocarne la condotta nell’ambito delle psicopatologie o dei disturbi di personalità giuridicamente incidenti sulla capacità di intendere e di volere”: lo rileva il gup Alberto Ziroldi nella sentenza di condanna all’ergastolo per Norbert Feher, alias Igoril Russo, il killer serbo del barista Davide Fabbri e della guardia ecologica Valerio Verri. Due omicidi avvenuti nell’aprile 2017 tra Bologna e Ferrara ad una settimana di distanza l’uno dell’altro. “Non sembra dubbio che i singoli fatti di reato – si legge nelle motivazioni della sentenza - possano essere unificati sotto il vincolo della continuazione rappresentando gli stessi concreta esecuzione di un disegno unitario, diretto al mantenimento della propria condizione di fuggitivo, svincolato da ogni regola del consorzio civile.
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