EMILIA-ROMAGNA: Operai sfruttati, colpo al caporalato pakistano

Avrebbero costretto 58 connazionali pakistani a turni lavorativi di oltre 12 ore senza le adeguate misure di sicurezza, facendoli vivere in condizioni precarie e pretendendo indietro parte dello stipendio. Il Gip ha pertanto disposto tre misure cautelari per intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro ed estorsione in concorso nei confronti di due fratelli pakistani 33 anni e un 38enne, ora agli arresti domiciliari fra il Bolognese e il Ferrarese. Per un 39enne è scattato invece l’obbligo di dimora. Le indagini di carabinieri e ispettorato del lavoro sono scattate dopo la protesta sindacale del settembre 2018 davanti a un’azienda di Castello d’Argile. Importante il contributo degli operai che hanno deciso di denunciare i loro datori di lavoro. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due fratelli sarebbero legali rappresentati di nove società specializzate nella componentistica auto con sede nelle province di Ferrara, Bologna, Varese e Modena, sequestrate assieme a beni per oltre 600mila euro.

(foto da internet)

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