5 DICEMBRE 2019

11:47

NOTIZIA DI CRONACA

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5 DICEMBRE 2019 - 11:47


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EMILIA-ROMAGNA: Sequestro da 500mila euro della Gdf, sospetto legame con 'ndrangheta

La guardia di finanza di Bologna e Catanzaro ha sequestrato tra le province di Ferrara e Lamezia Terme un consistente patrimonio mobiliare ed immobiliare fatto di appartamenti, terreni, auto, conti correnti e una società operante nel commercio automobilistico del valore complessivo di oltre 500 mila euro. I beni sottoposti a vincolo sarebbero risultati appartenere a un 58enne di Nicastro residente da anni nel Ferrarerse, indiziato come appartenente alla cosca 'Ndrangheta dei Cerra-Torcasio-Gualtieri attiva a Lamezia Terme. Il provvedimento disposto dal tribunale di Bologna è l'epilogo di una serie di indagini economico-patrimoniali condotte dai finanzieri di Lamezia Terme e Bologna. Dalle indagini è stato possibile accertare una sproporzione fra i redditi dichiarati e il patrimonio immobiliare e mobiliare riconducibile alla sua effettiva disponibilità.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

FAENZA: Riciclaggio e truffa, associazione a delinquere sgominata dalla GdF

I finanzieri della Compagnia di Faenza hanno eseguito 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere, disposte dal GIP del Tribunale di Ravenna, nei confronti di altrettanti soggetti appartenenti ad un sodalizio che ha ottenuto indebiti profitti, per circa 2 milioni di euro, in danno di oltre 500 persone residenti in 13 Regioni. L’associazione, promossa da un ravennate, prospettava falsamente la possibilità di accedere a finanziamenti erogati da organismi dell’Unione Europea, anche in parte a fondo perduto, per fornire liquidità alle imprese o per fabbisogni familiari. Complessivamente 50 milioni di euro i finanziamenti promessi dai 4 soggetti, che non sono mai arrivati, in quanto i fondi europei erano del tutto inesistenti. Secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle di Faenza, il meccanismo di frode adottato dal sodalizio, che si avvaleva di società con sede a Roma, Viareggio e Cagliari, prevedeva la richiesta alle vittime di un compenso da versare sui conti bancari delle medesime società a titolo di pagamento per l’istruttoria necessaria ad avviare la pratica di finanziamento. Svariate le casistiche rilevate, dalla richiesta di finanziamento per compravendite immobiliari, con le vittime che talvolta avevano già stipulato compromessi contando su quelle risorse aggiuntive, a istanze presentate per fronteggiare crisi di liquidità familiare, circostanze in cui per pagare l’istruttoria era stato addirittura acceso un ulteriore prestito a monte.