30 AGOSTO 2017

09:42

NOTIZIA DI CRONACA

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30 AGOSTO 2017 - 09:42


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RIMINI: 13enne si butta dalla finestra e muore, “Mamma sono depressa”

Una tragedia si è consumata in Valmarecchia, nel riminese, nella notte tra venerdì e sabato scorso. Una ragazzina di 13 anni si è tolta la vita gettandosi dalla finestra della palazzina in cui viveva con i genitori. Alla madre ha lasciato un biglietto con scritto “Scusa, sono depressa, non ce la faccio più”. Avvistata al suolo da un vicino dopo l’una di notte, ancora agonizzante, la giovane è stata raggiunta dai soccorsi, ma è morta nel tragitto in ambulanza. I genitori, distrutti, non si spiegano quel gesto. La procura di Rimini intanto ha aperto un fascicolo per capire se la 13enne possa essere stata vittima di bullismo e se si sia trattato di istigazione al suicidio.




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CESENA: Si barrica in casa con la figlia, portata fuori dopo 17 ore | VIDEO

Si è conclusa con un lieto fine la vicenda della donna che da più di 17 ore si era barricata in casa con la figlia piccola nel suo appartamento di via Viareggio a Cesena. La donna, di origine colombiana e con una bambina di circa due anni, dopo ore di trattative ha aperto la porta ai Carabinieri che l’hanno scortata fuori in sicurezza. Le forze dell’ordine, assieme ai Vigili del Fuoco e al personale del 118, avevano presidiato l’area per tutta la notte, mantenendo costante il contatto con la donna nel tentativo di farla desistere. Secondo le prime informazioni tutto era nato da una condizione di disagio della donna dovuta alla difficile relazione con l'ex compagno e ad alcune difficoltà abitative. L’allarme era scattato nella serata di martedì, quando la madre, in evidente stato di agitazione, aveva deciso di chiudersi in casa con la figlia, interrompendo ogni comunicazione con l’esterno. Immediatamente era stato attivato un dispositivo di emergenza che ha visto coinvolti Carabinieri, Polizia di Stato, Vigili del Fuoco e operatori sanitari, pronti a intervenire in caso di necessità. Le ore successive sono state caratterizzate da un lungo lavoro di mediazione e dialogo, condotto con estrema prudenza per evitare qualsiasi rischio per la donna e per la bambina. Intorno alle 9.30 di questa mattina, la situazione si è finalmente sbloccata: la donna ha accettato di aprire la porta e si è consegnata ai militari.