11 MARZO 2016

15:20

NOTIZIA DI CRONACA

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11 MARZO 2016 - 15:20


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RAVENNA: Incidente sul lavoro, si trancia di netto una mano

Grave incidente sul lavoro questa mattina poco dopo le 11 in un'azienda nella zona del Petrolchimico alla periferia di Ravenna. Un 44enne, mentre lavorava ad un macchinario, per motivi che sono in corso di accertamento, ha avuto la mano destra tranciata di netto. Immediato l'intervento del personale medico presente nell'azienda ed è stato subito chiamato il 118 intervenuto con ambulanza ed automedicalizzata e l'uomo è stato trasportato in ospedale con un codice di massima gravità. Successivamente è stato deciso il suo trasferimento in eliambulanza all'ospedale di Modena, specializzato in questo tipo di interventi, per cercare di riattaccare la mano al polso.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

RIMINI: Uccise la moglie, confermata la pena a 23 anni di carcere

E’ arrivato a conclusione il processo ai danni di Giovanni Laguardia, 72enne riminese che ha ucciso la moglie, Vera Mudra, nell’ottobre 2020. La cassazione ha confermato la pena inflitta in primo grado. 23 anni di carcere. Questa la sentenza della corte di cassazione nel terzo e ultimo appello che ha visto alla sbarra Giovanni Laguardia, ex idraulico riminese di 72 anni, che il 26 ottobre 2020 aveva ucciso, colpendola con un martello, la moglie Vera Mudra, 61enne originaria dell’Ucraina. I giudici hanno  confermato la pena già stabilita nel primo grado di giudizio, contro la quale la difesa aveva fatto appello. La questione era tutta concentrata sul fatto che l’imputato fosse, al momento dell’omicidio, in grado o meno di intendere e di volere. Per questo era arrivata dagli avvocati di Laguardia la richiesta di sottoporre il loro assistito a una nuova perizia psichiatrica. Richiesta che la Cassazione ha rigettato, mettendo quindi definitivamente la parola fine sul processo. All’imputato erano state comunque riconosciute le attenuanti generiche per avere confessato subito quanto accaduto alle autorità. Era stato infatti lo stesso 72enne, subito dopo aver commesso il fatto, in piena notte, a telefonare alla cugina della moglie per raccontare tutto. Secondo quanto ricostruito nel processo, la donna aveva scoperto il tradimento del marito e voleva  lasciarlo.  Una decisione che l’uomo non riusciva ad accettare. Non c’è stata però alcuna premeditazione, hanno stabilito i giudici, una aggravante che sarebbe costata all’uomo la pena dell’ergastolo.