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BOLOGNA: Hera, quasi 13 miliardi ricavi 2024 e utile a quota 494,5 milioni

Si è chiuso con ricavi pari a 12,88 miliardi, in calo del 15,9% rispetto ai 15,33 miliardi dell'anno precedente, l'esercizio 2024 di Hera il cui margine operativo lordo si è attestato a 1,58 miliardi, in aumento del 6,2% rispetto agli 1,49 miliardi del 2023 mentre l'utile netto di pertinenza degli azionisti è risultato pari a 494,5 milioni in crescita del 31,8% rispetto ai 375,2 milioni dell'anno precedente. In considerazione dei conti archiviati il cda della multiutility emiliano-romagnola ha proposto la distribuzione di un dividendo di 15 centesimi di euro per azione, in aumento del 7,1% rispetto all'ultimo dividendo pagato. Nel 2014, ancora, gli investimenti operativi del gruppo hanno raggiunto quotai 860,3 milioni in aumento del 5,5% rispetto ai 815,8 milioni del 2023. mentre 'indebitamento finanziario netto si è attestato a 3,96 milioni contro i 3,82 miliardi riportati al 31 dicembre 2023. Il rendimento sul capitale proprio, il cosiddetto Roe, è risultato pari al 12,2% rispetto al 10,4% dell'anno precedente e il rendimento sul capitale investito, il cosiddetto Roi si è attestato al 10,4%, rispetto al 9,8% del 2023. Sono stati oltre 2,1, infine, i miliardi distribuiti a fornitori, dipendenti, pubbliche amministrazioni dei territori serviti.

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BOLOGNA: Cambiamenti climatici, le sfide dell’ortofrutta tra politiche green e mercato | VIDEO

Apo Conerpo, la principale organizzazione di produttori ortofrutticoli d’Europa, ha festeggiato a Bologna i suoi trent’anni di attività a tutela della filiera e del reddito agricolo, con un convegno sulle sfide future del settore, fondamentale Italia e soprattutto Emilia-Romagna, alle prese con politiche europee sempre più stringenti e cambiamenti climatici Coltivare il futuro, tra politiche green e mercato. È il titolo, preso in prestito dalla vera sfida del settore in questo periodo, del convegno col quale Apo Conerpo, la principale organizzazione di produttori ortofrutticoli d’Europa, con oltre seimila soci, 50 cooperative, 32mila ettari coltivati in Italia (di cui il 70% in Emilia-Romagna) e giro d’affari annuo da 800 milioni di euro, ha festeggiato a Bologna i suoi trent’anni di attività a tutela della filiera e del reddito agricolo. Cambiamenti climatici e cosiddetti insetti alieni rappresentano oggi le questioni epocali da affrontare, ma a disposizione ci sono solo quelle che qualcuno definisce “armi spuntate”, per via di politiche comunitarie discusse e mancanza di nuove molecole autorizzate. Serve dunque un sostegno concreto, prima di tutto, da parte dell’Europa. “Il mondo agricolo è sempre stato attento alle dinamiche ambientali, non c’è persona più attenta all’ambiente dell’imprenditore agricolo – sottolinea il presidente di Apo Conerpo, Davide Vernocchi-, un cambiamento troppo repentino rischia di fare danni molto importanti”. Veronika Vrecionova, presidente della commissione agricoltura a Bruxelles, aggiunge: “Ritengo sia opportuno riprendere in mano il Green Deal e rivederlo in modo più realistico, sburocratizzando e semplificando”. “Stiamo mettendo settanta milioni di euro per tecnologie che salvano il prodotto, ma servono anche strumenti a livello europeo” commenta invece l’assessore regionale, Alessio Mammi. Come illustrato inoltre da un report realizzato da Nomisma, in regione soffrono maggiormente kiwi, pere e pesche, con ricadute sull’export, molto importante per l’ortofrutta italiano. Puntare su ricerca e innovazione resta quindi fondamentale. Ersilia Di Tullio, di Nomisma, conclude: “L’Italia, che ha una capacità produttiva importante sui mercati esteri, ha quasi una difficoltà nel recuperare prodotto per poterlo diffondere, è questa la sfida di oggi”.


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