Bologna

Thumbnail BOLOGNA: Bossoli vicino all'hotel che ospita Giuseppe Antoci

BOLOGNA: Bossoli vicino all'hotel che ospita Giuseppe Antoci

Due bossoli sono stati trovati da personale della Polizia di Stato e della scorta di Giuseppe Antoci, ex presidente del parco dei Nebrodi e presidente onorario della fondazione Antonino Caponnetto, nei pressi dell'hotel a Bologna dove l'uomo soggiornava, per partecipare a un incontro alla Scuola di Pace di Montesole di Marzabotto.   Il rinvenimento è avvenuto ieri pomeriggio, nel corso delle verifiche di sicurezza personali previste per Antoci e i suoi familiari in seguito alle minacce di morte che ha ricevuto per avere smantellato il sistema delle truffe sui fondi europei con cui la mafia si arricchiva.   Ispezionando e bonificando l'area intorno all'hotel, gli agenti della scorta hanno notato a terra i due bossoli, a una ventina di metri di distanza dall'ingresso. Si trattava, a quanto si apprende, di bossoli a salve un po' arrugginiti. Tuttavia, si è data attuazione ai protocolli di sicurezza previsti in queste circostanze e, d'intesa con l'interessato, Giuseppe Antoci è stato spostato da quella struttura e fatto alloggiare in una caserma

Thumbnail BOLOGNA: Droga: 22 giovani indagati e 100 segnalati

BOLOGNA: Droga: 22 giovani indagati e 100 segnalati

L'indagine dei carabinieri della Compagnia di Molinella, nel Bolognese, è partita nel 2022 dalla segnalazione dei genitori di un ragazzino, convinti che il figlio fosse finito in un 'giro' di droga e facesse uso di hascisc e marijuana. Nel corso dei mesi, gli accertamenti coordinati dalla Procura hanno portato a indagare 22 persone, età compresa tra i 17 e i 27 anni, 10 dei quali minorenni all'epoca dei fatti e tutti indagati per cessione di sostanze stupefacenti. Quello che gli investigatori hanno scoperto è che, nel piccolo paese, c'era un vasto gruppo di studenti dediti all'acquisto di droghe, per uso personale e in alcuni casi per rivenderlo ad altri coetanei, per racimolare il denaro necessario a potersi a loro volta permettere il consumo. Tutto questo - spiegano i carabinieri- all'interno di un contesto sociale deviato in cui erano frequenti anche atti di bullismo, risse e episodi violenti. L'attività di osservazione, integrata dalle testimonianze di alcuni ragazzi coinvolti nella vicenda e dal contenuto delle chat dei servizi di messaggistica acquisiti dagli investigatori, ha portato all'identificazione dei 22 indagati. Per molti di loro, all'accusa di spaccio si aggiunge l'aggravante della cessione a minorenni o nei pressi degli istituti scolastici. Oltre ai 22 indagati, ai quali è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari, un centinaio di giovanissimi saranno segnalati alla Prefettura come assuntori di stupefacenti.


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