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Thumbnail BOLOGNA: Al Sant'Orsola un nuovo robot per la chirurgia del futuro | VIDEO

BOLOGNA: Al Sant'Orsola un nuovo robot per la chirurgia del futuro | VIDEO

ATTUALITÀ - Un nuovo robot per interventi chirurgici sempre più precisi è arrivato al Policlinico Sant'Orsola di Bologna, grazie ad un investimento da oltre 4 milioni di euro, nonostante il momento difficile per la sanità regionale, che dopo tre anni di investimenti straordinari a causa della pandemia, deve fare i conti con possibili tagli e ridimensionamenti.   La dotazione robotica dell'Irccs Policlinico Sant'Orsola di Bologna si amplia con l'arrivo di “Hugo”, ultima tecnologia sviluppata in casa Medtronic, presente soltanto in altri quattro centri in Italia. Un investimento da oltre 4 milioni di euro per una chirurgia, in diversi ambiti, sempre più precisa, anche quando servono movimenti piccolissimi, e che si distingue rispetto ad altri sistemi per il fatto di avere una consolle aperta, che consente di operare e assistere a quanto succede sul tavolo operatorio attraverso un monitor che riproduce immagini tridimensionali, da visualizzare tramite occhiali speciali, e con un sistema di braccia attaccate a carrelli individuali che si possono staccare e usare anche separatamente. L'arrivo di Hugo, inoltre, rappresenta un ulteriore passo in avanti per la formazione dei chirurghi di domani, col coordinamento delle attività cliniche e di ricerca sulle piattaforme innovative affidato al professor Antonio Cangemi, rientrato in Italia dopo quasi 20 anni negli Stati Uniti. Hugo, infine, arriva al Sant'Orsola proprio nei giorni in cui il tema principale in materia di sanità è legato, qui come nel resto della regione, a possibili tagli e ridimensionamenti per evitare il commissariamento, dopo tre anni di investimenti straordinari a causa della pandemia.

Thumbnail EMILIA-ROMAGNA: Cocaina 'una volta sola e a San Marino', carabiniere reintegrato

EMILIA-ROMAGNA: Cocaina 'una volta sola e a San Marino', carabiniere reintegrato

L'assunzione di cocaina da parte di un appuntato dei carabinieri è stata un episodio isolato ed è avvenuta a San Marino, cioè in "territorio straniero": per questo motivo il militare va reintegrato. Lo ha deciso il Tar dell'Emilia-Romagna, accogliendo il ricorso dei difensori del carabiniere, in servizio in regione, che avevano impugnato la sanzione disciplinare della perdita del grado per rimozione disposta per aver fatto uso occasionale di sostanze stupefacenti. La vicenda era emersa quando, all'esito di esami clinici, l'appuntato era risultato "non negativo" agli stupefacenti e aveva ammesso di aver assunto una sola volta cocaina. Per il tribunale amministrativo di Bologna la sanzione ha violato il principio della proporzionalità. La perdita del grado per rimozione, infatti, fa seguito a una valutazione di particolare gravità del comportamento e nel caso specifico ci sono profili di "manifesta illogicità e irragionevolezza" nell'espulsione, che comporta effetti irreversibili sullo stato del militare, padre di due figli minori. La condotta sarebbe stata episodica e occasionale, il militare, riepiloga il Tar, "ha ammesso immediatamente l'assunzione della sostanza, che è avvenuta in territorio straniero (Repubblica di San Marino) e non risulta aver avuto nessuna eco né nell'ambiente lavorativo né sugli organi di stampa". Il carabiniere, peraltro, "non risulta avere contatti diretti con ambienti criminali", "l'assunzione della sostanza è stata isolata e non abituale (ossia né frequente, né reiterata)" e la vicenda, osserva il Tar, "non è connotata da ulteriore disvalore, anche per violazione degli obblighi di lealtà e fiducia reciproca".

Thumbnail BOLOGNA: L'allarme alla Conferenza Gimbe, 'La sanità pubblica si sta sgretolando' | VIDEO

BOLOGNA: L'allarme alla Conferenza Gimbe, 'La sanità pubblica si sta sgretolando' | VIDEO

Rilanciare il sistema sanitario nazionale che è in forte crisi e vicino a un punto di non ritorno: è l'allarme lanciato dalla Fondazione Gimbe a Bologna, durante la sua 15esima conferenza nazionale che ha visto un pubblico di almeno 400 persone.    “Il diritto alla tutela della salute, nell'indifferenza di tutti i Governi che si sono succeduti negli ultimi 15 anni, si sta trasformando in un privilegio per pochi, lasciando indietro i più fragili, in particolare al Sud. E' in corso una crisi di sostenibilità di un Servizio sanitario nazionale vicino al punto di non ritorno”. È drammatico il quadro tracciato dalla Fondazione Gimbe nel corso della quindicesima Conferenza Nazionale, a Bologna. Lo scenario attuale – ha sottolineato il presidente Nino Cartabellotta – vede il settore privato superare quello pubblico soprattutto nel campo dell'assistenza residenziale e della riabilitazione”. Durante l'iniziativa Gimbe ha presentato un Piano di rilancio del Servizio Sanitario Nazionale che si basa su 14 punti essenziali, a partire da “un inderogabile rilancio del finanziamento pubblico, la riduzione delle disuguaglianze tra Regioni, l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza e l'assunzione di più personale”.


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