17 GIUGNO 2025

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17 GIUGNO 2025 - 15:09


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BOLOGNA: Tram, partiti i lavori in via Lame, l’ultimo cantiere in centro storico | VIDEO

Continuano i lavori per la realizzazione del tram a Bologna. In centro storico ha preso il via l’ultimo cantiere, nel pieno rispetto delle tempistiche, con la conclusione dell’opera infrastrutturale prevista nel 2026.

In via Lame sono partiti i lavori per l’ultimo grande cantiere della Linea rossa del tram a Bologna. Due le fasi, con la riqualificazione delle condotte di gas e acqua e la realizzazione della curva dei binari tra via Lame e via Riva reno, con alcune modifiche alla viabilità. Una tabella di marcia che prosegue, in linea con la scadenza del 2026 per la linea rossa e la linea verde, con 12 cantieri già finiti. Resta il tema dei lavori del Ponte di San Donnino, a opera di Autostrade S.p.A. secondo il comune, necessari per l’unione delle due parti della città.

Il Comune  - Dal 16 giugno Heratech SRL ha avviato i lavori per la riqualificazione delle condotte di gas e acqua nel tratto di via Lame dall’incrocio con via Marconi a via Riva di Reno. Tali lavorazioni, necessarie a prescindere dal passaggio del tram, precedono il successivo intervento di realizzazione della Linea Rossa della tranvia che partirà in autunno, dopo la conclusione di questo cantiere. Per consentire l’insediamento del cantiere in una prima fase la strada sarà ridotta a una corsia con circolazione a senso unico in direzione periferia, da via Marconi a via Riva di Reno. Inoltre chiuderà l’incrocio di via San Lorenzo su via delle Lame (via San Lorenzo diventerà strada chiusa con entrata e uscita veicoli verso via Marconi). Su tutto il tratto interessato dai lavori sarà vietata la sosta lasciando però in essere le fermate riservate ai mezzi pubblici e un’area di sosta per carico/scarico materiali. Dal 3 luglio partirà inoltre la realizzazione della curva dei binari tra via delle Lame e via Riva Reno: in questa fase il cantiere del tram occuperà integralmente la sezione di strada di fronte a Santa Maria della Visitazione, garantendo comunque la circolazione verso i viali attraverso un corsello ricavato nella parte destra di via Riva Reno (lato Cineteca)". 




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EMILIA-ROMAGNA: Casa Artusi e Qualivita candidano la cucina italiana a patrimonio culturale immateriale Unesco

Attività e progetti comuni dedicati alla divulgazione culturale, all’educazione alimentare, alla formazione e alla promozione del territorio, in Italia e all’estero. Con un obiettivo chiaro: tutelare e valorizzare la cultura alimentare e i prodotti agroalimentari di qualità, ponendo particolare attenzione al patrimonio delle Indicazioni Geografiche (DOP, IGP, STG). Sono i principali contenuti dell’accordo siglato a Forlimpopoli, durante le Feste Artusiane 2025, tra la Fondazione Casa Artusi e la Fondazione Qualivita. Un’intesa che punta, attraverso iniziative condivise, a sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco – proposta di cui Casa Artusi è comunità promotrice – rafforzando così il legame tra cultura, territorio e qualità. A sottoscrivere il protocollo sono stati Laila Tentoni, presidente della Fondazione Casa Artusi, e Mauro Rosati, direttore della Fondazione Qualivita, alla presenza di Alberto Ventura dell’assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna. Proprio con la Regione, Casa Artusi ha già in essere un accordo per la promozione delle eccellenze agroalimentari locali, firmato lo scorso anno dall’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi. Una collaborazione che rappresenta un passo importante nella costruzione di una rete tra le principali istituzioni culturali italiane impegnate a diffondere la cultura alimentare del nostro Paese. E un dialogo che unisce due opere simbolo: il ricettario artusiano, che ha raccontato come nessun altro la tavola italiana dopo l’Unità, e l’Atlante Qualivita, che fotografa e tutela l’identità produttiva nazionale oggi. “Quando istituzioni culturali di prestigio internazionale come Casa Artusi e Qualivita uniscono le forze, le possibilità di raggiungere risultati concreti crescono in modo esponenziale- ha sottolineato Mammi-. La Regione Emilia-Romagna sostiene con convinzione questo percorso, perché promuovere la cultura del cibo significa valorizzare la nostra storia, le tradizioni e l’economia locale. I nostri prodotti Dop e Igp sono un patrimonio straordinario, frutto del lavoro delle comunità e delle imprese agricole, che rappresentano un valore non solo economico, ma anche sociale e culturale”. “La condivisione del percorso di valorizzazione della straordinaria varietà di saperi e sapori che caratterizzano la nostra cultura gastronomica e che ne definiscono l’identità, come ben ha saputo rappresentare Artusi, è al centro dell’importante accordo con Qualivita- ha dichiarato Tentoni-. Ne sono particolarmente fiera anche proprio a sostegno del riconoscimento della cucina italiana quale patrimonio immateriale dell’umanità”. “La Fondazione Casa Artusi, in questi anni, ha rappresentato un esempio virtuoso – in Italia e nel mondo – di come il patrimonio culturale legato alla cucina possa diventare un valore attuale, grazie a un lavoro congiunto di ricerca scientifica e attività pratica- ha aggiunto Rosati -. Insieme, le nostre due Fondazioni possono offrire al sistema Italia un patrimonio integrato di competenze e risorse culturali che rappresentano, a 360 gradi, l’identità del Made in Italy enogastronomico”. L’accordo nasce anche dalla naturale complementarità tra le due istituzioni e dai rispettivi patrimoni: da un lato, La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi, pilastro della cultura gastronomica domestica italiana; dall’altro, l’Atlante Qualivita, che documenta, valorizza e tutela il sistema dei prodotti agroalimentari certificati, vero mosaico dell’eccellenza produttiva nazionale.