BOLOGNA: Minacce no vax a Bonaccini, l'imputato si difende in aula
"Non era mia intenzione arrecare danno a nessuno, è stato un semplice sfogo". Si è difeso così in aula, davanti alla giudice Anna Fiocchi, il sessantenne imputato con l'accusa di istigazione a delinquere per aver pubblicato nel 2021, in piena pandemia, un post minaccioso su Telegram, a sfondo no vax, contro l'ex presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e presumibilmente contro Romano Prodi (che però non si è costituito parte civile nel processo, a differenza di Bonaccini). Nell'udienza preliminare era stata svolta la perizia psichiatrica e l'imputato era stato dichiarato incapace di intendere e di volere. Ma la difesa, avvocata Elena Nanni, aveva chiesto di procedere comunque nel merito per avere un'assoluzione. Questa mattina dopo le brevi dichiarazioni spontanee rilasciate dall'imputato, sono stati ascoltati due testi della difesa. A parlare per prima è stata la psichiatra, direttrice del centro di salute mentale di Budrio (Bologna), che da oltre tre anni segue l'imputato: l'uomo, in carico ad un amministratore di sostegno, deve infatti affrontare dei colloqui mensili ed è sottoposto ad una terapia farmacologica. "Ora è presente e collaborativo - ha spiegato la psichiatra - non sussiste pericolosità sociale al momento". Dopo di lei invece ha parlato l'assistente sociale che segue l'uomo dalla metà del 2022. "Il suo problema non è l'aggressività, ma l'isolamento", ha detto il testimone. "All'epoca dei fatti era in un periodo di scontento, ora utilizza poco o niente la tecnologia". Prima di procedere con la discussione si terrà un'altra udienza - fissata per l'8 luglio - per verificare se debbano essere svolte ulteriori attività istruttorie.
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