24 MAGGIO 2025

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24 MAGGIO 2025 - 10:58


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RAVENNA: Poche ore al voto, cosa si aspettano i cittadini dal nuovo sindaco | VIDEO

A poche ore dall’apertura delle urne per le elezioni amministrative, che tra domani e lunedì porteranno alla nomina del nuovo sindaco, i cittadini di Ravenna esprimono aspettative concrete e articolate rispetto al futuro della città e del territorio costiero. Tra le istanze più ricorrenti, emerge in modo netto la richiesta di un potenziamento delle infrastrutture, ritenute carenti da anni. «Non vediamo più cantieri né investimenti significativi – sottolinea un residente –. Serve un piano per rilanciare l’economia e restituire slancio alla città».

Un altro ambito considerato prioritario è quello della manutenzione stradale e della sicurezza urbana. Alcuni cittadini segnalano il degrado delle vie del centro e delle aree limitrofe, chiedendo interventi urgenti: «Mi auguro che il nuovo sindaco intervenga sulla viabilità e sulla riqualificazione della Darsena, ma anche sulla zona della stazione, oggi percepita come poco sicura».

Accanto alla mobilità e al decoro urbano, numerose voci richiamano l’attenzione sulla gestione del turismo e delle risorse territoriali. In particolare, viene sollevata la questione dell'utilizzo degli spazi pubblici e della valorizzazione del porto come asset strategico: «Non possiamo basare tutto sul turismo. Serve una visione industriale del porto, che rappresenta una risorsa essenziale per Ravenna».

Non manca il tema della sicurezza, avvertito in modo trasversale da diversi intervistati, soprattutto da chi vive o lavora in centro. «La percezione è che il degrado si stia estendendo. Ho sempre vissuto serenamente, ma oggi uscire la sera è diventato motivo di ansia», afferma una donna che lavora nel cuore della città.

Infine, un altro nodo critico riguarda la mobilità urbana e il sistema dei parcheggi, giudicato insufficiente e oneroso per chi lavora nel centro storico: «I costi sono elevati, gli spazi scarsi. Serve un piano che tenga conto delle esigenze di chi qui ci lavora ogni giorno».

In sintesi, le richieste raccolte delineano un quadro chiaro: i cittadini chiedono alla prossima amministrazione una gestione concreta e lungimirante, capace di affrontare simultaneamente le criticità urbane, le sfide infrastrutturali e il rilancio socioeconomico di Ravenna.




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EGITTO: Marcia per Gaza, attivisti bloccati, numerosi emiliano-romagnoli

La marcia per Gaza si è interrotta al Cairo. Decine di italiani giunti in Egitto per partecipare a una manifestazione internazionale di solidarietà verso la Palestina sono stati trattenuti per ore nell'aeroporto della capitale. Con loro anche tantissimi Pro Pal da altri Paesi. "Siamo circondati da soldati-ragazzini - ha detto uno di loro - e non possiamo fare niente. Neanche cercare qualcosa da mangiare. Andiamo in bagno ma a due a due, e solo perché è intervenuto il consolato italiano".    L'Egitto ha voluto attivare un'unità di crisi "per monitorare l'afflusso delle persone e per esaminarne i visti, autorizzando l'ingresso di alcuni e ordinando il rimpatrio di altri". In mattinata i primi 73, di varie nazionalità, sono stati imbarcati su un aereo diretto a Istanbul. Un altro centinaio, bloccati "per aver violato le procedure di ingresso nel Paese e per non aver ottenuto l'autorizzazione preventiva", sono stati "deportati su diversi voli in uscita dall'Egitto".    Per quel che riguarda gli italiani sono rientrati in sette, mentre almeno in 35 sono stati lasciati passare. Il ministro degli esteri, Antonio Tajani, ha spiegato che il caso è stato "seguito minuto per minuto" da un team del consolato e da un funzionario dell'ambasciata, che si sono prodigati per fornire tutta l'assistenza possibile.    L'intenzione dei Pro Pal era raggiungere il punto di concentramento di Al-Arish, località turistica sul Sinai, e poi di dare vita a una "marcia internazionale" fino a ridosso del confine con la Striscia. Una marcia che, ha sottolineato Tajani, "non è stata autorizzata". "Abbiamo preparato a lungo il viaggio degli attivisti - obiettano dal movimento Global March to Gaza Italia - e non è quello che ci era stato detto: non ci risultava che l'Egitto avesse dichiarato che l'iniziativa era illegale. Peraltro se una persona ha un visto turistico non c'è ragione di respingerla". Gli attivisti fanno anche presente che "l'ambasciata non ci ha autorizzato a trasmettere alla Farnesina una lista con i partecipanti alla marcia". Ora la battuta d'arresto ha rimescolato le carte e non sarà agevole, per chi ha scelto di restare al Cairo, capire come sobbarcarsi il lungo viaggio verso Al-Arish, e persino se la marcia potrà avere luogo.    Sui trattenimenti hanno protestato il deputato Mario Grimaldi (Avs) e gli europarlamentari Cecilia Strada (Pd) e Leoluca Orlando (Verdi): "pur di non mettere in discussione i rapporti con Israele, l'Italia e gli altri Stati europei stanno abbandonando cittadini e cittadine".    Fra gli italiani ce n'erano dal Veneto (sono rientrati in 5), dall'Emilia-Romagna (il gruppo più numeroso), dalla Campania. Un siciliano con doppio passaporto è stato respinto. Da Torino erano partiti Vittoria Antonioli Arduini e Andrea Usala, 21 e 25 anni, studenti alla Holden, la scuola di storytelling fondata da Alessandro Baricco. Nelle ultime settimane sono stati fra gli animatori del 'presidio permanente per Gaza' allestito in piazza Castello. Lui ha deciso di restare al Cairo, lei è tornata a casa. "Ne sono felice - ha commentato la mamma della giovane - ma quando sarà qui resteremo in silenzio, perché a Gaza i bambini continuano a morire".