10 MAGGIO 2025

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10 MAGGIO 2025 - 11:54


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RIMINI: Presentata l'edizione 2025 di Nuove idee nuove imprese | VIDEO

Rimanere focalizzati sull’obiettivo senza perdere di vista il contesto. Questo è solo uno dei consigli rivolti agli startupper del concorso ‘Nuove idee nuove imprese’ di Rimini, la cui edizione 2025 è appena stata presentata.

 

Sapersi circondare dei giusti consulenti, individuare la banca più adatta alle proprie esigenze, perfezionare costantemente il prodotto e saperlo vendere. Non è facile la vita dello startupper, ovvero di chi ha in testa un’idea imprenditoriale innovativa ad alto contenuto tecnologico. Il concorso riminese Nuove idee nuove imprese, giunto alla 24ma edizione, è pronto a selezionare i progetti più meritevoli e ad accompagnarli nella loro crescita. Le iscrizioni al concorso sono aperte fino al 31 maggio.

“Il nostro concorso è nato nel 2002 – ha ricordato il presidente dell’Associazione Nuove Idee Nuove Imprese Maurizio Focchi -, siamo stati tra i primi a fare questo tipo di attività con le startup, ma negli anni abbiamo cercato di rinnovarci. Abbiamo allargato la nostra area, che ora comprende tutta la Romagna e la Repubblica di San Marino. Al concorso abbiamo affiancato una community di cui fanno parte i nostri soci e le imprese che hanno partecipato al nostro percorso, arrivando al successo. È l’obiettivo di cui andiamo più orgogliosi”.

“Questa è un’iniziativa che esprime una parte importante del nostro operato – le parole del presidente di RivieraBanca, Fausto Caldari - e ha affinità con la nostra volontà di coadiuvare le imprese locali e le persone nel concretizzare i propri progetti, assistendole e indicando percorsi in linea con i criteri ESG, utili al raggiungimento degli obiettivi”.




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EGITTO: Marcia per Gaza, attivisti bloccati, numerosi emiliano-romagnoli

La marcia per Gaza si è interrotta al Cairo. Decine di italiani giunti in Egitto per partecipare a una manifestazione internazionale di solidarietà verso la Palestina sono stati trattenuti per ore nell'aeroporto della capitale. Con loro anche tantissimi Pro Pal da altri Paesi. "Siamo circondati da soldati-ragazzini - ha detto uno di loro - e non possiamo fare niente. Neanche cercare qualcosa da mangiare. Andiamo in bagno ma a due a due, e solo perché è intervenuto il consolato italiano".    L'Egitto ha voluto attivare un'unità di crisi "per monitorare l'afflusso delle persone e per esaminarne i visti, autorizzando l'ingresso di alcuni e ordinando il rimpatrio di altri". In mattinata i primi 73, di varie nazionalità, sono stati imbarcati su un aereo diretto a Istanbul. Un altro centinaio, bloccati "per aver violato le procedure di ingresso nel Paese e per non aver ottenuto l'autorizzazione preventiva", sono stati "deportati su diversi voli in uscita dall'Egitto".    Per quel che riguarda gli italiani sono rientrati in sette, mentre almeno in 35 sono stati lasciati passare. Il ministro degli esteri, Antonio Tajani, ha spiegato che il caso è stato "seguito minuto per minuto" da un team del consolato e da un funzionario dell'ambasciata, che si sono prodigati per fornire tutta l'assistenza possibile.    L'intenzione dei Pro Pal era raggiungere il punto di concentramento di Al-Arish, località turistica sul Sinai, e poi di dare vita a una "marcia internazionale" fino a ridosso del confine con la Striscia. Una marcia che, ha sottolineato Tajani, "non è stata autorizzata". "Abbiamo preparato a lungo il viaggio degli attivisti - obiettano dal movimento Global March to Gaza Italia - e non è quello che ci era stato detto: non ci risultava che l'Egitto avesse dichiarato che l'iniziativa era illegale. Peraltro se una persona ha un visto turistico non c'è ragione di respingerla". Gli attivisti fanno anche presente che "l'ambasciata non ci ha autorizzato a trasmettere alla Farnesina una lista con i partecipanti alla marcia". Ora la battuta d'arresto ha rimescolato le carte e non sarà agevole, per chi ha scelto di restare al Cairo, capire come sobbarcarsi il lungo viaggio verso Al-Arish, e persino se la marcia potrà avere luogo.    Sui trattenimenti hanno protestato il deputato Mario Grimaldi (Avs) e gli europarlamentari Cecilia Strada (Pd) e Leoluca Orlando (Verdi): "pur di non mettere in discussione i rapporti con Israele, l'Italia e gli altri Stati europei stanno abbandonando cittadini e cittadine".    Fra gli italiani ce n'erano dal Veneto (sono rientrati in 5), dall'Emilia-Romagna (il gruppo più numeroso), dalla Campania. Un siciliano con doppio passaporto è stato respinto. Da Torino erano partiti Vittoria Antonioli Arduini e Andrea Usala, 21 e 25 anni, studenti alla Holden, la scuola di storytelling fondata da Alessandro Baricco. Nelle ultime settimane sono stati fra gli animatori del 'presidio permanente per Gaza' allestito in piazza Castello. Lui ha deciso di restare al Cairo, lei è tornata a casa. "Ne sono felice - ha commentato la mamma della giovane - ma quando sarà qui resteremo in silenzio, perché a Gaza i bambini continuano a morire".