BOLOGNA: Buon cibo e inclusività, una guida ai ristoranti cooperativi | VIDEO
Una guida ai ristoranti cooperativi d’Italia e dell’Emilia-Romagna, prima regione per numero di realtà che uniscono buon cibo e inclusività: a promuoverla Confcooperative e Fondosviluppo, insieme all’editore Pecora Nera, che con questa iniziativa ha raccolto le esperienze di 109 attività di tutto il Paese; un terzo si trovano nella nostre regione, 11 nel territorio bolognese. Siamo andati a visitarne una, La Tiz, gestita dalla cooperativa sociale IT2
Barbara, Marcello e Loredana sono tre sono lavoratori del laboratorio occupazionale Verbena a La Tiz, osteria sociale immersa nel verde di Villa Pini, a Bologna, nata qualche anno fa grazie alla cooperativa IT2, che dal 1998 si occupa di sostenere l’inserimento lavorativo dei più fragili. Persone con disabilità ma non solo. Tra cucina, sala e pulizie, i dipendenti sono poco meno di una ventina. Valore aggiunto, assicura la vicepresidente, Claudia Parisini, “non lasciare indietro nessuno”. “Il punto centrale sono le persone e l’idea che il lavoro sia uno strumento di partecipazione e di riscatto – continua -. Qui ci mettiamo in gioco con i nostri due settori, cioè ristorazione e pulizie”. In Emilia-Romagna sono tante le realtà come questa, più che in altre regioni. Su 109 ristoranti cooperativi inseriti nella prima guida realizzata dall’editore Pecora Nera e promossa da Confcooperative e Fondosviluppo, 31 si trovano nel nostro territorio regionale, 11 solo in quello bolognese. Realtà gestite da cooperative sociali, di lavoro o di comunità, che uniscono due tipicità da Rimini a Piacenza: il buon cibo e l’inclusività. Davide Drei di Confcooperative conclude: “Sono luoghi soprattutto di crescita per tante figure svantaggiate, un trampolino anche verso nuove autonomie e reinserimento sociale”.
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